Congo Attualità n. 372

«I dati ottenuti a partire dai verbali emessi dai seggi elettorali rivelano che il Popolo si è pronunciato in modo chiaro a favore di un candidato come Presidente della Repubblica. Ora spetta alla Commissione elettorale pubblicare i risultati elettorali, con tutta responsabilità e nel rispetto della verità e della giustizia»

(Missione di Osservazione Elettorale della CENCO)

«È necessario che i risultati pubblicati dalla Commissione elettorale siano conformi al voto espresso dal popolo congolese attraverso le urne»

(Missione di Osservazione Elettorale dell’UA)

INDICE

1. LA GIORNATA ELETTORALE DEL 30 DICEMBRE 2018
a. Lo svolgimento delle operazioni di voto
b. I tre comunicati della Missione di Osservazione Elettorale della CENCO
c. Una dichiarazione del presidente della Commissione elettorale
2. IL GIORNO SEGUENTE
a. La fuga delle prime “tendenze”
b. L’interruzione della connessione a internet
3. IL RAPPORTO PRELIMINARE DELLA MISSIONE D’OSSERVAZIONE ELETTORALE DELL’UA
4. LA DICHIARAZIONE PRELIMINARE DELLA MISSIONE D’OSSERVAZIONE ELETTORALE DELLA CENCO

 

1. LA GIORNATA ELETTORALE DEL 30 DICEMBRE 2018

a. Lo svolgimento delle operazioni di voto

Il 30 dicembre, i cittadini congolesi si sono recati alle urne per eleggere contemporaneamente il Presidente della Repubblica, i deputati nazionali e i deputati provinciali per la prossimi legislatura di cinque anni. Si tratta di quasi 39 milioni di elettori sugli oltre 40 milioni previsti. Per motivi di sanità pubblica e di sicurezza, quelli di Beni e Butembo (Nord Kivu) e di Yumbi (Mai-Ndombe) non potranno che votare in marzo 2019. Sono circa 1 milione e 200.000 elettori che potranno partecipare solo alle elezioni legislative nazionali e provinciali perché, a quella data, il Presidente della Repubblica sarà già in carica, essendo stato eletto nelle elezioni presidenziali del 30 dicembre 2018.
I seggi elettorali saranno aperti dalle 6:00 alle 17:00. Gli elettori in fila davanti al seggio elettorale alle 17:00 potranno votare fino all’esaurimento della coda d’attesa.
Un elettore che si trovi nell’impossibilità di eseguire da solo l’operazione di voto avrà il diritto di essere assistito da qualsiasi altra persona di sua scelta, purché abbia lo statuto di elettore e non sia membro del seggio elettorale. Per votare, l’elettore deve recarsi presso il seggio elettorale situato nel luogo in cui si è fatto registrare. Dovrà presentare il suo certificato elettorale o un suo duplicato emesso dalla CENI.
Il voto sarà effettuato mediante una macchina per votare munita di schermo tattile. Dopo che l’elettore abbia fatto la sua scelta, la macchinetta stampa una scheda elettorale cartacea che, suddivisa in tre parti, verrà inserita nell’urna. Alla fine delle operazioni di voto, i membri del seggio elettorale procederanno allo spoglio manuale delle schede elettorali e al conteggio dei voti.
In un suo comunicato, il Consiglio Superiore per gli Audiovisivo e la Comunicazione (CSAC) ha ricordato che, ai media, è vietata la pubblicazione dei risultati provvisori delle elezioni, poiché questo compito rientra nella competenza esclusiva della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI).[1]

Se la giornata elettorale si è generalmente svolta in una certa normalità e tranquillità, ciò non esclude che ci siano state molte difficoltà di ordine tecnico e logistico.
Diversi centri elettorali sono stati aperti in ritardo, perché il materiale elettorale è arrivato all’ultimo minuto e non si è potuto allestire i seggi elettorali entro il tempo previsto.
Vari elettori hanno avuto delle difficoltà nell’uso delle macchine per votare e sono stati assistiti dai membri dei seggi elettorali. Questa situazione ha costretto vari elettori a rivelare il loro voto (nome e numero del candidato scelto) a persone terze e ha causato dei ritardi nelle operazioni di voto.
In alcuni luoghi, le macchine per votare non hanno funzionato per diverse ore, perché le batterie si sono scaricate rapidamente o gli elettori hanno estratto la scheda elettorale mentre la stampa era ancora in corso causando, quindi, l’inceppo della stampante.
Molti elettori hanno trovato difficoltà nel ritrovare i loro nomi sulle liste degli elettori, esposte davanti ai seggi elettorali, spesso in ritardo o all’ultimo momento.
Non trovando il loro nome su queste liste, vari elettori sono tornati a casa senza votare. Un agente alla CENI ha affermato che, spesso, si è trattato di persone che si erano registrate due o più volte e che, quindi, erano state eliminate dal registro elettorale.
Altri elettori non hanno potuto localizzare i loro seggi elettorali perché, secondo loro, alcuni seggi elettorali erano stati trasferiti altrove. Secondo degli agenti della CENI, si è trattato di elettori che si erano registrati in altri centri elettorali. Secondo certi osservatori, la CENI avrebbe istituito dei seggi elettorali “fittizi” in case private.
In diversi centri elettorali, gli osservatori elettorali e i testimoni dei partiti non sono stati coinvolti nella verifica dei kit elettorali prima dell’inizio delle operazioni di voto. In altri centri elettorali, i testimoni dei partiti di opposizione non avrebbero avuto accesso ai seggi elettorali, sia per “mancanza di foto o timbri” sui loro badge, sia per il fatto che la stanza del seggio era piccola e non poteva contenere tutti.[2]

b. I tre comunicati della Missione di Osservazione Elettorale della CENCO

In un primo comunicato, la Missione di Osservazione Elettorale della commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (MOE JPC / CENCO) ha presentato un suo primo rapporto fondato su un campione rappresentativo pari al 22,32 % del totale dei seggi elettorali. Fino alle 8:30, i suoi osservatori hanno trasmesso 4.857 rapporti relativi all’allestimento e all’apertura dei vari seggi elettorali. Tali rapporti attestano che:
– 3.117 seggi elettorali sono stati installati in luoghi previsti dalla legge;
– 846 seggi elettorali sono stati installati in luoghi vietati;
– 2.634 seggi elettorali sono stati allestiti prima dell’ora di apertura;
– I membri dei seggi elettorali erano presenti in tutti i seggi osservati;
– 2.853 seggi elettorali hanno aperto alle 6:00;
– 830 seggi elettorali hanno aperto dopo le 6:00, per vari motivi, tra cui: l’arrivo tardivo del materiale elettorale, la lentezza delle procedure di apertura, il malfunzionamento di varie macchine per votare;
– Vari rapporti hanno attestano la presenza dei testimoni dei partiti politici all’apertura dei seggi elettorali;
– 2.391 rapporti hanno attestato che, all’ora di apertura, i seggi elettorali avevano tutto il materiale elettorale;
– 918 rapporti attestano che l’apertura dei seggi elettorali si è effettuata tra molte difficoltà che saranno dettagliate in seguenti comunicati stampa previsti per le 14:00 e per le 19:00.
La CENCO è in contatto con le parti interessate, al fine di trovare soluzioni soddisfacenti ai problemi segnalati.[3]

In un secondo comunicato letto alle 14:00, dopo aver ricevuto circa 12.300 rapporti fino a metà giornata, il segretario generale della CENCO, P. Donatien Nshole, ha riferito che:
– 544 rapporti indicano il malfunzionamento delle macchine per votare, in particolare a Kinshasa, Congo centrale, Lomani, Nord Kivu e Sud Kivu.
– 115 rapporti rivelano un diniego di accesso o l’espulsione di osservatori elettorali dai seggi elettorali, in particolare nel Nord Kivu, nel Maniema e nel Sud Kivu.
– 96 rapporti fanno notare il divieto di accesso o l’espulsione di testimoni dei partiti politici dai seggi elettorali, specialmente a Kishasa, nel Nord Ubangi, nell’Eauateur e nel Kwilu.
– 44 rapporti rivelano casi di acquisto di voti, in particolare nel Nord Kivu, Maniema e Lomami.
– 194 rapporti segnalano atti di vandalismo nei seggi elettorali o di interruzioni del processo elettorale.
La Cenco conferma l’esistenza di 846 seggi elettorali installati in luoghi vietati dalla legge, tra cui le sedi dei partiti politici e le stazioni di polizia.
La Cenco continua ad essere in contatto con le parti interessate, al fine di trovare delle soluzioni ai problemi segnalati.[4]

La CENCO ha pubblicato un terzo comunicato stampa relativo ai rapporti parziali ricevuti fino alle 18:00. Secondo questo terzo comunicato,
– Le operazioni di voto si sono svolte in un clima generale di relativa calma.
– La CENI si è sforzata per riavviare le operazioni di voto nei seggi elettorali in cui erano state interrotte.
– I seggi elettorali hanno funzionato relativamente bene.
– Alcuni seggi elettorali non sono stati ritrovati.
– In vari seggi elettorali, le operazioni di voto sono state interrotte a causa del malfunzionamento della macchina per votare.
– In vari seggi elettorali, i membri del seggio non hanno previamente proceduto al conteggio delle schede elettorali ricevute.
– In altri seggi elettorali, a degli osservatori elettorali e a dei testimoni dei partiti politici non è stato permesso di assistere all’operazione di spoglio delle schede elettorali e di conteggio dei voti.[5]

c. Una dichiarazione del presidente della Commissione elettorale

Intervenendo alla televisione nazionale (RTNC), il presidente della Ceni, Corneille Nangaa, ha affermato che il 77,3% dei seggi elettorali hanno aperto secondo l’orario previsto. Egli ha sottolineato che la Ceni ha accreditato più di un milione di testimoni di partiti e coalizioni politiche ma, nonostante ciò, si è notata la presenza di numerosi testimoni con badge piratati, ciò che ha posto una serie di problemi. Egli ha dichiarato che, in generale, le macchine per votare hanno funzionato normalmente. Tuttavia, egli ha riconosciuto che ci sono stati vari problemi tecnici, tra cui lo scaricamento rapido delle batterie di varie macchine per votare, la mancanza di alcuni accessori (cavi, spine …), dei guasti a certe stampanti causati dall’umidità di alcune schede elettorali. Tra le altre difficoltà incontrate, Corneille Nangaa ha citato i casi di Ilebo, che ha ricevuto delle schede elettorali di altre zone e del comune di Limete (a Kinshasa), che si è ritrovato senza le liste degli elettori. Tuttavia, egli ha precisato che, in ogni caso, la Ceni ha preso le necessarie disposizioni per rimediarvi. Sulla questione dei seggi elettorali “fittizi”,  egli ha precisato che si tratta piuttosto di “siti complementari”, istituiti in prossimità di centri elettorali in cui i locali disponibili erano insufficienti per ospitare tutti i seggi elettorali necessari, in confronto agli elettori che vi si erano registrati.[6]

2. IL GIORNO SEGUENTE

Il 31 dicembre, la Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO) ha chiesto alla CENI di garantire l’accesso degli osservatori elettorali ai centri locali di compilazione dei risultati (CLCR): «Per garantire la credibilità dei risultati, la Segreteria Generale della CENCO chiede alla CENI di intraprendere qualsiasi azione che garantisca la trasparenza del processo elettorale: l’affissione al pubblico, in ogni centro di voto, dei risultati elettorali ottenuti dal conteggio manuale dei voti, l’identificazione dei Centri Locali di Compilazione dei Risultati (CLCR) e l’accesso degli osservatori elettorali a questi centri».[7]

a. La fuga delle prime “tendenze”

Il 31 dicembre, poco dopo le 17:00, in una conferenza stampa a Kinshasa, il direttore della campagna elettorale di LAMUKA, Pierre Lumbi, ha dichiarato che, «su più di un terzo dei voti […] spogliati sul piano nazionale, le tendenze mettono il candidato della nostra coalizione, Martin Fayulu, ampiamente in testa».
Secondo le prime “tendenze” da verificare, ma diffuse sui social network da LAMUKA, una coalizione dell’opposizione, il suo candidato Martin Fayulu avrebbe ottenuto dal 60% all’80% dei voti in parecchi seggi elettorali a livello nazionale.
All’inizio della giornata, Barnabé Kikaya Bin Karubi, uno dei portavoce del candidato di maggioranza, Emmanuel Ramazani Shadary, non aveva voluto “anticipare la proclamazione dei risultati elettorali” e si era limitato a dre che il Fronte Comune per il Congo (FCC) è sereno.
Da parte sua, il direttore della campagna elettorale di Verso il Cambiamento (CACH), Vital Kamerhe, aveva annunciato alcune tendenze già la sera del 30 dicembre, poco dopo la chiusura dei seggi elettorali. Egli aveva dichiarato che, sulla base dei dati relativi al 30% del totale, Felix Tshisekedi avrebbe ottenuto “circa il 44% [dei voti espressi. Secondo lui, Martin Fayulu avrebbe ottenuto il 21% e Emmanuel Ramazani Shadary il 5,6%.[8]

b. L’interruzione della connessione a internet

Il 30 dicembre, la Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO) e la Chiesa di Cristo in Congo (ECC) hanno interpellato il governo congolese su un’eventuale interruzione di Internet. La CENCO e l’ECC hanno affermato che l’interruzione di questo servizio di comunicazione potrebbe mettere a repentaglio la trasparenza e la credibilità delle elezioni: «Per garantire la trasparenza durante e dopo le elezioni, chiediamo al governo di assicurare il normale funzionamento di Internet e SMS che oggi sono dei canali di comunicazione molto importanti per le varie parti coinvolte nel processo elettorale, tra cui i partiti politici, gli osservatori elettorali, i testimoni dei partiti e i giornalisti».[9]

Il 31 dicembre, “su istruzioni del governo”, gli operatori di telefonia mobile hanno interrotto l’accesso a Internet e ai social network. Il governo ha preso questa decisione quando alcuni partiti hanno cominciato a diffondere, mediante Twitter e WhatsApp, dei risultati elettorali parziali che lasciavano prevedere la vittoria dei loro candidati, mentre la CENI aveva annunciato di pubblicare l’insieme dei risultati elettorali provvisori la domenica 6 gennaio.[10]

Pierre Lumbi, direttore della campagna elettorale di Lamuka, la coalizione che ha appoggiato la candidatura di Martin Fayulu alle presidenziali, ha dichiarato che si tratta di «un atto premonitore di brogli elettorali in corso».[11]

Il 2 gennaio, il consigliere diplomatico del Capo dello Stato, Barnabé Kikaya, ha ammesso che sono state le autorità congolesi a dare l’ordine di interrompere la connessione a Internet, in seguito alla pubblicazione di risultati elettorali parziali da parte dei partiti di opposizione: «Hanno cominciato ad intossicare la popolazione con falsi cifre, al fine di preparare la popolazione per una rivolta popolare». La chiusura di Internet ha interrotto il lavoro degli osservatori elettorali e dei testimoni dei partiti politici. Tuttavia, la Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO) ha dichiarato di aver già raccolto oltre l’80% dei verbali emessi dai diversi seggi elettorali.[12]

3. IL RAPPORTO PRELIMINARE DELLA MISSIONE DI OSSERVAZIONE ELETTORALE DELL’UA

Il 2 gennaio, in un rapporto preliminare pubblicato sulle elezioni del 30 dicembre, la Missione di Osservazione Elettorale dell’Unione Africana (MOEUA) ha dichiarato che, globalmente, le elezioni si sono svolte in un clima calmo e pacifico, nonostante i molteplici problemi e disguidi organizzativi, politici e d’insicurezza. Essa ha quindi esortato tutte le parti implicate nel processo elettorale a preservare il clima di pace che ha prevalso in questa giornata elettorale e a privilegiare le vie legali per eventuali ricorsi.
La MOEUA ha osservato che, nonostante il suo carattere inclusivo, la CENI non ha sempre ottenuto la fiducia di tutte le parti implicate. La MOEUA ha rilevato «l’irregolarità delle riunioni degli organi di concertazione istituiti in seno alla CENI. In un contesto caratterizzato da tensioni, sospetti e sfiducia, questi organi di concertazione avrebbero potuto servire da piattaforma per contribuire a risolvere i vari conflitti sorti tra le parti implicate nel processo elettorale e ad evitare certe decisioni non consensuali, tra cui l’introduzione della macchina per votare e il rinvio delle elezioni nelle località di Beni e Butembo (Nord Kivu) e di Yumbi (Maï Ndombe).
Per quanto riguarda lo svolgimento delle elezioni, gli osservatori dell’UA hanno notato dei ritardi nell’apertura di alcuni centri di voto, in alcuni casi “fino a cinque ore”, a causa dell’arrivo tardivo del materiale elettorale e del malfunzionamento di parecchie macchine per votare.
La MOEUA ha sottolineato che, «in alcuni seggi elettorali, il malfunzionamento di alcune macchine per votare e l’arrivo tardivo delle liste elettorali, dei formulari per i verbali delle operazioni elettorali e delle schede per la compilazione dei risultati hanno avuto delle conseguenze negative sullo svolgimento delle operazioni di voto. A volte, la pubblicazione delle liste degli elettori all’ingresso dei centri di voto non è stata sufficientemente curata. Pensando già al futuro, la Missione dell’UA ha suggerito alla CENI di provvedere a mettere le liste degli elettori a disposizione del pubblico entro i termini stabiliti dalla legge. L’abolizione di molti seggi elettorali a Kinshasa ha provocato un aumento del numero di elettori negli altri seggi rimasti. La mancanza di comunicazione su questa ristrutturazione dei seggi ha reso più difficile la loro localizzazione da parte degli elettori in essa coinvolti». La Missione ha osservato che vari elettori hanno impiegato molto tempo per completare la loro operazione di voto, con una media compresa dai 3 ai 5 minuti per elettore. In caso di necessità, essi sono stati assistiti da agenti elettorali o da rappresentanti dei partiti.
Per quanto riguarda la chiusura delle operazioni di voto e lo spoglio delle schede elettorali, la MOEUA nota che si sono rispettate le pertinenti disposizioni legali.
Tuttavia, la Missione di osservazione elettorale dell’UA fa notare che, sistematicamente, non si è proceduto al conteggio delle schede elettorali non utilizzate: «Una copia del verbale dei risultati è stata consegnata ai rappresentanti dei candidati e i risultati sono stati affissi al pubblico davanti ai seggi elettorali, ma le schede elettorali non utilizzate non sono state conteggiate, né registrate nei verbali».
Infine, la MOEUA ha auspicato che «i risultati pubblicati dalla CENI siano conformi al voto espresso nelle urne dal popolo congolese» e ha fatto alcune raccomandazioni rivolte
«Al governo:
– Continuare le sue azioni politiche in concertazione con le varie parti coinvolte nel processo elettorale, al fine di promuovere maggiormente il rasserenamento del clima politico.
Alla Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI):
– Comunicare maggiormente con gli attori politici, per dissipare i dubbi e mantenere un clima di fiducia, necessario per la risoluzione delle divergenze e il regolare svolgimento del processo elettorale;
– Rafforzare le capacità del personale elettorale, per una migliore conoscenza delle procedure e degli strumenti di lavoro, al fine di migliorare lo svolgimento tecnico delle elezioni;

– Intensificare le azioni di educazione civica ed elettorale, al fine di rafforzare le basi di una cultura della partecipazione dei cittadini;
– Rivitalizzare gli organi di concertazione esistenti, al fine di promuovere un processo elettorale più inclusivo;
– Rafforzare la pianificazione della logistica elettorale e la sua attuazione.

Ai partiti politici:
– Rispettare il verdetto delle urne e privilegiare le vie legali in caso di conflitti, al fine di preservare la pace e la stabilità;
– Adottare un codice di condotta che regoli le loro varie attività, in particolare durante il periodo elettorale, al fine di contribuire alla creazione di una sana competizione politica».
La MOEUA ha dispiegato ventitré equipe in 13 province. Comprende un totale di 80 osservatori elettorali, a lungo termine e a breve termine. Essa ha visitato 317 seggi elettorali, tra cui 281 in zone urbane e 36 in zone rurali.[13]

4. LA DICHIARAZIONE PRELIMINARE DELLA MISSIONE DI OSSERVAZIONE ELETTORALE DELLA CENCO

Il 3 gennaio, in una dichiarazione preliminare della Missione di Osservazione Elettorale della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (MOE JPC / CENCO) sulle elezioni del 30 dicembre 2018, «la CENCO ha riconosciuto il lavoro svolto dalla Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) e l’impegno di tutte le altre parti implicate nel processo elettorale per il buon esito delle elezioni del 30 dicembre 2018. Inoltre, la CENCO risalta la grande determinazione degli elettori che si sono mobilitati in modo massiccio, per adempiere al loro dovere civico, nonostante le varie difficoltà e irregolarità constatate nei Centri di voto e nei seggi elettorali. Il popolo congolese è arrivato a questo appuntamento della sua storia in piena responsabilità e ciò è fonte di grande soddisfazione nazionale.
È importante sottolineare che le irregolarità sopra accennate non hanno potuto intaccare in modo significativo la scelta che il Popolo congolese ha chiaramente espresso attraverso le urne.
In effetti, la MOE-JPC/CENCO ha constatato che i dati in suo possesso, ottenuti a partire dai verbali emessi dai seggi elettorali, rivelano in modo chiaro la scelta di un candidato come Presidente della Repubblica. A tal fine, spetta alla CENI, in quanto istituzione di appoggio alla democrazia, pubblicare, con tutta responsabilità, i risultati elettorali nel rispetto della verità e della giustizia.
Per rispettare la volontà del Popolo, dissipare ogni sospetto e assicurare l’integrità dei risultati che dovranno essere pubblicati, la CENCO propone il seguente schema:
1° Prendere in considerazione solo i risultati provenienti dal conteggio manuale dei voti e affissi al pubblico davanti ogni seggio elettorale;
2° Assicurarsi che il controllo di coerenza a livello dei Centri Locali di Compilazione dei Risultati (CLCR) venga effettuato in presenza degli osservatori elettorali e dei testimoni dei partiti;
3° Pubblicare i risultati seggio elettorale per seggio elettorale».[14]

[1] Cf Radio Okapi, 30.12.’18
[2] Cf Actualité.cd, 30.12.’18
[3] Cf Cenco.org, 30.12.’18  http://cenco.org/communique-n002-de-la-cenco-sur-louverture-des-bureaux-de-vote-et-de-depouillement/
[4] Cf RFI, 30.12.’18
[5] Cf Christine Tshibuyi – Actualité.cd, 30.12.’18
[6] Cf Radio Okapi, 30.12.’18
[7] Cf Actualité.cd, 31.12’18
[8] Cf Pierre Boisselet – Jeune Afrique, 31.12.’18
[9] Cf Actualité.cd, 31.12.’18
[10] Cf Actualité.cd, 31.12.’18
[11] Cf Christine Tshibuyi – Actualité.cd, 31.12.’18
[12] Cf Cas-info.ca, 02.01.’19
[13] Cf Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 02.01.’19; RFI, 03.01.’19
[14] Cf Cenco.cd, 03.01.’19   http://cenco.org/declaration-preliminaire-de-la-moe-jpc-cenco-sur-les-scrutins-du-30-decembre-2018/