Congo Attualità n. 386

INDICE

1. L’ATTUALE SITUAZIONE DELLE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE
2. UNA TAVOLA ROTONDA SULLA GRATUITÀ DELL’ISTRUZIONE DI BASE
3. I PROVVEDIMENTI GOVERNATIVI A FAVORE DELLA GRATUITÀ DELL’ISTRUZIONE PRIMARIA E SECONDARIA

1. L’ATTUALE SITUAZIONE DELLE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE

Come promesso dall’attuale Presidente della Repubblica, Félix Tshisekedi, durante la sua campagna elettorale, la gratuità della scuola elementare dovrebbe essere effettiva a partire dal 2 settembre 2019. Questo provvedimento dovrebbe permettere anche ai cittadini congolesi più poveri di offrire ai loro figli un’istruzione di base finora inaccessibile.
Finora erano i genitori che contribuivano a finanziare il funzionamento delle scuole e una parte degli stipendi degli insegnanti. «Normalmente, riceviamo uno stipendio di 100.000 franchi congolesi (60 dollari), cui si aggiunge un incentivo di 20 dollari da parte dei genitori. In tutto, sono 80 dollari al mese (72 €)», ha affermato un insegnante di una scuola elementare.
L’istruzione di base rimane inaccessibile per molti bambini della Repubblica Democratica del Congo (RD Congo), un paese in cui la media del PIL pro capite è di 495 $ all’anno (448 €), cioè 1,35 $ al giorno.
Secondo gli ultimi dati forniti dal governo nel 2014, «lo stato spende circa 57 $ all’anno per ogni alunno che frequenta la scuola elementare, quando invece il Capo Verde spende ogni anno circa 1.157 $ per ciascun alunno», ha affermato Nicole Bella, esperta in statistiche nel settore delle politiche educative dell’UNESCO.
Da parte sua, dopo aver analizzato il progetto di legge finanziaria per il 2019, la società civile congolese ha affermato che su 25 milioni di bambini in età scolare, la Repubblica Democratica del Congo investe 38,7 $ annuali per ogni alunno. In Angola, tale investimento per alunno è di 690,7 $ annuali e in Congo Brazzaville di 334,60 $.[1]

Con un budget di 5,9 miliardi di dollari per il 2019, le spese per l’istruzione primaria e secondaria ammontano a 692,9 milioni di dollari (l’11,74% del budget totale) e rappresentano il 71,24% del budget destinato all’istruzione nazionale (972.627.737 $). L’80% degli stanziamenti per l’insegnamento primario e secondario è destinato alle retribuzioni del personale amministrativo e docente.
Uno studio condotto dall’Osservatorio della spesa pubblica sulle spese effettuate nel settore sociale nel periodo 2012-2016 dimostra che le spese relative all’istruzione primaria e secondaria rivelano una preponderanza delle spese retributive (90%) a scapito delle spese per gli investimenti. Questa tendenza è stata confermata nel 2017 e nel 2018.
Attualmente, circa 140.269 insegnanti sono ancora in attesa della loro informatizzazione che permetterebbe loro di riscuotere uno stipendio di poco meno di 100 $, equivalente a quello di un portinaio. Va inoltre ricordato che la strategia settoriale dell’educazione e della formazione per il periodo 2016-2025 prevede la costruzione di 1.000 scuole all’anno. Tuttavia, i diversi budget annuali riescono a coprire solo le spese di circa 400 scuole all’anno.
Per mancanza di risorse sufficienti o di volontà politica, lo Stato non è riuscito ad assicurare agli insegnanti uno stipendio minimamente decente. Per questo, è da circa 26 anni che i genitori degli alunni si sono impegnati a versare un contributo volontario che potesse completare i magri stipendi che gli insegnanti ricevevano dallo Stato. Secondo uno studio dell’Osservatorio della Spesa Pubblica, nel 2018 il contributo dei genitori è stato di 16.329.057,93 $ a Kinshasa, di 8.852.186,8 $ nella provincia dell’Equatore e di 11.382.633,3 $ nel Kasai centrale. Questo contributo dei genitori è stato utilizzato per il completamento dello stipendio degli insegnanti, il funzionamento delle scuole, l’organizzazione degli esami di fine anno, tra cui l’esame di stato e il TENAFEP.
Il basso tasso di finanziamento dell’istruzione ha influito negativamente sulla qualità dell’istruzione stessa: corruzione nel sistema educativo (alunni, genitori, ispettori, insegnanti, ecc.), mancanza di qualificazione del personale docente, 100% di superamento degli esami per il conseguimento di un diploma statale, molteplicità di tasse scolastiche che hanno impedito alle famiglie povere di mandare i propri figli a scuola.
Alla luce di quanto descritto sopra, alcuni osservatori hanno affermato che è ancora troppo presto prevedere la gratuità completa dell’istruzione primaria e secondaria in tutto il paese e a partire dall’anno scolastico 2019 / 2020. Nessuno ci crede. Resta ancora molto da fare, soprattutto per aumentare il volume delle entrate dello Stato, condizione essenziale per assicurare il finanziamento della gratuità dell’istruzione di base.[2]

A Kinshasa, per iscrivere il proprio figlio alla scuola elementare nel quartiere residenziale di Gombe, già durante le vacanze scolastiche i genitori hanno ricevuto una richiesta di versamento di una somma compresa tra i 100.000 e i 150.000 franchi congolesi (tra i 62,5  e i 90 $).
L’importo totale delle tasse scolastiche addebitate è di 220.000 FC (137,5 dollari).
In maggio scorso, il Partenariato Mondiale dell’Educazione (PME) aveva affermato che «la RD Congo rimane uno dei paesi con il maggior numero di bambini non scolarizzati. Si stima che 3,5 milioni, cioè il 26,7% dei bambini in età scolare, non frequentano la scuola. La RD Congo ha comunque fatto alcuni progressi: nel 2014, il 70% degli alunni ha completato il ciclo dell’istruzione primaria, mentre nel 2002 erano il 29%».[3]

Secondo Jacques Tati Mvmwakupemba, presidente della Federazione nazionale degli insegnanti e degli educatori sociali del Congo, «ci sono delle scuole che esistono solo nelle cartelle dei politici. Altre scuole sono state aperte da certe chiese per finanziare i loro pastori. È quindi necessario verificare lo stato delle diverse scuole che potrebbero beneficiare della gratuità dell’istruzione di base, tra cui anche quelle convenzionate, che sono scuole statali, ma la cui gestione è stata ceduta alle confessioni religiose. Lo stato in quanto tale gestisce solo il 10% delle scuole che gli appartengono. L’80% sono scuole convenzionate e il 10% sono scuole private che esistono solo nelle città e non nei villaggi».[4]

Nel 2018, il budget complessivo per l’istruzione rappresentava il 15,7% del budget generale dello Stato. Comprendeva quattro settori: istruzione primaria, secondaria e tecnica, istruzione superiore e universitaria, Ministero degli affari sociali per l’istruzione informale e il Ministero della formazione professionale.
Nel 2019, il budget complessivo per l’istruzione rappresenta il 17,80% del budget generale e quello riservato all’istruzione di base rappresenta lo 0,58% del budget complessivo per l’istruzione.[5]

Sull’insieme delle spese di 692,9 milioni di $ del budget dello Stato assegnato al Ministero dell’Istruzione Primaria, Secondaria e Professionale (EPSP) per l’anno 2019, l’80% è stato destinato alle retribuzioni del personale amministrativo e docente.
Questo budget 2019 di 692,9 milioni di $ prevedeva l’informatizzazione di 8.300 insegnanti su 140.269; il finanziamento di 2,8 milioni di $ per la formazione di 560.000 insegnanti (5,1 $ per insegnante); l’erogazione di 28,6 milioni di $ per il funzionamento di 2.406 uffici di gestione e 27.696 scuole elementari (951,4 $ per scuola) su un totale di 51.574. Tuttavia, il budget del 2019 non tiene conto della gratuità dell’istruzione di base per i primi quattro mesi dell’anno scolastico 2019 – 2020, cioè da settembre a dicembre 2019.[6]

Secondo i dati forniti dalla Direzione di preparazione e di monitoraggio del budget dello Stato, per finanziare l’istruzione primaria e secondaria fino al 31 agosto 2019, lo Stato congolese ha speso 620.163.043.528 Franchi Congolesi / FC (371,55 milioni di $, al tasso di cambio medio annuale di 1.669 FC per $).
Rispetto al budget previsto stimato a 801.673.708.995 FC (480.331.761 $), le spese per l’istruzione primaria e secondaria sono già state effettuate al 77,35%. Queste spese riguardano:
– stipendi del personale: 542.897.083.887 FC (325.282.854 $),
– beni e materiali: 1.522.325.275 FC (912.118 $);
– servizi: 7.857.606.196 FC (4.707.073 $);
– trasferimenti e interventi da parte dello Stato: 8.651.294.292 FC (5.183.520 $);
– attrezzature: 22.069.273.216 FC (13.223.052 $);
– costruzioni e ristrutturazioni: 37.165.460.662 FC (22.268.101 $).
Il budget annuale assegnato all’istruzione primaria e secondaria ammonta a 1.202.510.563.493 FC (720,49 milioni di $), ciò che corrisponde al 12,51% del budget generale 2019 valutato in 9.604.890.657.337 FC (5.754.877.566 $).[7]

2. UNA TAVOLA ROTONDA SULLA GRATUITÀ DELL’ISTRUZIONE DI BASE

Il 21 agosto, in una conferenza stampa, il ministro ad interim dell’istruzione primaria, secondaria e professionale, Emery Okundji, ha annunciato l’organizzazione di una tavola rotonda a Kinshasa, dal 22 al 24 agosto, sulla gratuità dell’istruzione di base. L’obiettivo di questa tavola rotonda è quello di prendere in esame le modalità che possano consentire l’effettiva gratuità dell’insegnamento elementare. Va sottolineato che l’articolo 43 della Costituzione stabilisce chiaramente il principio della gratuità dell’istruzione di base.[8]

Il 24 agosto, i partecipanti alla tavola rotonda sulla gratuità dell’istruzione di base hanno raccomandato che lo Stato si faccia carico di tutti gli insegnanti che lavorano nel settore dell’istruzione pubblica. Essi hanno proposto l’aumento degli stipendi di tutti gli insegnanti, l’assegnazione di un bonus di diploma pedagogico agli insegnanti delle scuole primarie e di un bonus di diploma tecnico agli insegnanti delle scuole tecniche e professionali. Hanno suggerito di prevedere una quota complementare per gli ispettori itineranti e per gli insegnanti delle zone rurali. Hanno raccomandato l’introduzione di una “tassa di solidarietà” sulle risorse naturali (cobalto, rame, coltan, legname, …) per aumentare i finanziamenti da parte dello Stato e ridurre la pressione sulle famiglie. Infine, hanno chiesto al governo di obbligare le scuole che rientrano nell’ambito dell’istruzione di base gratuita a rimborsare immediatamente le quote di iscrizione e altre eventuali tasse finora versate dai genitori degli alunni.[9]

Secondo il rapporto dei partecipanti alla tavola rotonda organizzata a Kinshasa, si prevede che «il costo complessivo delle gratuità dell’istruzione di base per il 2020 si aggiri sui 4.225.346 miliardi di franchi congolesi (2,64 miliardi dollari)», ciò che rappresenta ben il 44,75% dell’intero budget dello Stato per il 2019, equivalente a poco meno di 6 miliardi di dollari (5,9 milioni di $), per una popolazione di circa 80 milioni di abitanti.
A questo proposito, secondo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, per garantire la gratuità dell’istruzione primaria e secondaria, il Governo dovrà trovare circa 2,9 miliardi di dollari all’anno. 1,6 miliardi di $ (il 54%) dovranno essere assegnati all’istruzione di base.[10]

3. I PROVVEDIMENTI GOVERNATIVI A FAVORE DELLA GRATUITÀ DELL’ISTRUZIONE PRIMARIA E SECONDARIA

Il 21 agosto, in una conferenza stampa, il ministro ad interim della scuola primaria, secondaria e professionale, Emery Okundji, ha annunciato l’abolizione di tutte le tasse scolastiche finora riscosse nelle scuole elementari pubbliche. Secondo il ministro ad interim dell’EPSP, le tasse abolite sono quelle versate dai genitori degli alunni per le spese di funzionamento, esami, pagelle e assicurazione e il contributo dei genitori degli alunni come complemento dello stipendio degli insegnanti. Questi contributi saranno mensilmente versate alle scuole dallo stato. Il Ministro Emery Okundji ha chiesto a quelle scuole che hanno già riscosso determinate tasse di restituirle ai genitori degli alunni, promettendo pesanti sanzioni contro quelli che non rispetteranno questa disposizione.
Egli ha insistito sul fatto che «non ci saranno più tasse da pagare, né contributi da versare per completare lo stipendio degli insegnanti lezioni. I genitori degli alunni devono sapere che è il governo che si farà carico del funzionamento di tutte le scuole primarie pubbliche».[11]

Secondo alcuni osservatori, nelle scuole primarie pubbliche, le tasse scolastiche abolite si aggirano sui 7.600 Franchi Congolesi (FC), cioè 4,6 $ annuali per alunno, su un costo effettivo di 158.650 FC o 91,1 $ annuali per ciascun allievo. In varie scuole convenzionate, questo costo annuale può raggiungere i 422 $ per alunno. Secondo Jean Pierre Wafwana, vicedirettore della comunicazione del Presidente della Repubblica, nel contesto attuale, l’abolizione di queste tasse scolastiche costerà allo Stato 28 milioni di dollari al mese, cioè 336 milioni di $ per anno.[12]

Il 27 agosto, in una lettera indirizzata ai direttori provinciali del sottosettore dell’istruzione, il segretario generale per l’Istruzione Primaria, Secondaria e Professionale (EPSP), Jean-Marie Mangobe Bomungo, ha annunciato che il governo si è impegnato a pagare la prima fase degli stipendi aggiornati degli insegnanti a partire da ottobre 2019 e la seconda e terza fase secondo i parametri della legge finanziaria 2020. Egli ha sottolineato che solo 15.000 insegnanti su 132.614 non retribuiti saranno pagati entro ottobre 2019. Tuttavia, la finanziaria 2019 aveva già previsto 5 milioni di $ per gli stipendi di 8.838 insegnanti, fra cui 5.000 da informatizzare con fondi governativi e 3.200 nell’ambito del Progetto di miglioramento della qualità dell’istruzione ideato per le province dell’Ecuador e Kasai. Ciò lascia intravvedere che il ministero dell’EPSP non ha aggiunto che 6.162 insegnanti, mentre la prima fase ne prevedeva 105.000.
Inoltre, la lettera annuncia altre modalità di applicazione della gratuità dell’istruzione di base, tra cui: lo sblocco della prima fase della retribuzione degli stipendi aggiornati degli insegnanti delle scuole elementari pubbliche, a partire dal mese di ottobre 2019; il pagamento delle indennità di alloggio e di trasporto agli insegnanti della città di Kinshasa e dei capoluoghi di provincia, a partire da agosto 2019; il finanziamento delle spese di funzionamento delle scuole primarie pubbliche a partire da ottobre 2019; l’abolizione della tassa di organizzazione dei Test Nazionale di Fine Studi Primari (TENAFEP) e la sua totale copertura da parte dello Stato; pagamento della seconda e terza fase degli stipendi degli insegnanti secondo i parametri della legge finanziaria 2020.
Nella stessa lettera, il segretario generale dell’EPSP, Jean-Marie Mangobe Bomungo, ha annunciato che la gratuità dell’istruzione di base riguarda solo le scuole pubbliche “a bilancio”. Delle 51.574 scuole pubbliche registrate presso il Ministero dell’EPSP, solo 30.773 sono iscritte nel budget dello Stato. Ciò lascia pensare che 20.801 scuole pubbliche dovranno ancora aspettare, prima che la gratuità dell’istruzione primaria diventi reale anche per esse. Inoltre, il segretariato generale dell’EPSP ricorda il divieto di trasformare le scuole in centri di approvvigionamento e di vendita di articoli e forniture scolastiche (uniformi, stemmi, registri, quaderni, bic, matite,  ecc.).[13]

Il 10 settembre, il presidente della Repubblica, Felix Tshisekedi, ha annunciato che, nella prossima legge finanziaria del 2020, la spesa riservata all’istruzione passerà a circa il 20% del nuovo budget dello Stato. Questa proposta dovrebbe essere presa in considerazione dal Parlamento nella sessione iniziata il 15  settembre e dedicata essenzialmente alla legge finanziaria 2020.
In agosto 2019, in occasione del seminario preparatorio della legge finanziaria del 2020, il Ministero del budget ha previsto 10.284,8 miliardi di Franchi Congolesi /FC (6,2 miliardi di $) di entrate e 15.153,4 miliardi di Franchi Congolesi /FC (9,1 miliardi di $) di spese.[14]

L’11 settembre, il Governo ha annunciato che, a partire da settembre, sbloccherà il montante necessario per il pagamento degli stipendi degli insegnanti e per il funzionamento delle scuole pubbliche. L’annuncio è stato dato dopo una sessione di lavoro tra il Primo Ministro Ilunga Ilukamba, il Ministro di Stato per l’Insegnamento Primario, Secondario e Tecnico (EPST) Willy Bakonga, il Vice Primo Ministro per il Bilancio Mayo Mambeke, il Ministro delle finanze Sele Yalaghuli, il governatore della Banca centrale del Congo Deogratias Mutombo e la direttrice dell’ufficio pagamenti. Tuttavia, nulla è trapelato né sulla quantità della somma da sbloccare, né sullo stipendio medio degli insegnanti. Per questo, molti insegnanti affermano di non credere alle dichiarazioni del governo che, secondo loro, “non ha pianificato i provvedimenti annunciati, né ha previsto il loro finanziamento. Da parte loro, i sindacati continuano ad insistere sulle loro richieste che finora non sono state prese in considerazione dal governo. Secondo loro, lo stipendio degli insegnanti delle scuole elementari dovrebbe oscillare tra i 375 e i 900 $ al mese.
Dal punto di vista finanziario, per rendere effettiva la gratuità dell’istruzione primaria nell’anno scolastico 2019-2020 e a partire da settembre 2019, sarà necessario trovare circa 2,6 miliardi di dollari, per pagare lo stipendio di 542.834 insegnanti e il funzionamento di 51.574 scuole pubbliche. 410.220 insegnanti sono già in qualche modo “retribuiti” dallo Stato. Ora si tratta di trovare le risorse necessarie per pagare lo stipendio degli altri 132.614 insegnanti non ancora retribuiti e per garantire il regolare funzionamento di 20.801 scuole pubbliche non ancora finanziate.
L’Osservatorio della spesa pubblica (Odep) ha fatto notare che queste misure a favore della gratuità dell’istruzione primaria sono state adottate troppo in fretta, dal momento che non sono state previste nel budget generale dello Stato relativo al 2019. Peggio ancora, secondo l’Odep, la procedura avviata dal nuovo governo non è “legale”, perché “solo il Parlamento è l’unica autorità che può  approvare eventuali modifiche al budget dello Stato”.[15]

Il 17 settembre, il nuovo ministro dell’Istruzione Primaria, Secondaria e Tecnica (EPST), Willy Bakonga, ha precisato che, negli ultimi quattro mesi del 2019 (da settembre a dicembre), i genitori degli alunni iscritti nelle classi di 7ª e 8ª primaria (precedentemente denominate 1ª e 2ª secondaria), non dovranno pagare il contributo per il complemento dello stipendio degli insegnanti, ma solo le tasse scolastiche che saranno stabilite dai governatori provinciali. Il ministro dell’EPSP ha quindi chiesto ai direttori delle scuole che avevano già fatto pagare la contribuzione per il complemento dello stipendio degli insegnanti di restituirlo immediatamente ai genitori. Sempre per quanto riguarda Infine,Willy Bakonga ha dichiarato che la gratuità dell’istruzione per gli alunni delle classi 7ª e 8ª, sarà completata nell’ambito della legge finanziaria 2020.[16]

Il 19 settembre, il segretario generale per l’Istruzione primaria, secondaria e tecnica, Jean-Marie Mangobe, ha annunciato che, per quanto riguarda il mese di settembre, il pagamento degli stipendi degli insegnanti del settore pubblico è già stato avviato. Secondo le sue dichiarazioni, il pagamento di questo stipendio sarà effettuato in due fasi perché, quando il governo ha deciso di rendere effettiva la gratuità dell’istruzione a partire da settembre, anziché da ottobre come inizialmente previsto, la procedura del pagamento degli stipendi di settembre era già stata avviata.
Secondo il segretario Jean-Marie Mangobe, «si tratta di un caso particolare, in cui la prima fase consiste nel pagamento ordinario del mese di settembre e la seconda, che sarà effettuata a breve termine, consisterà nel pagamento di un complemento aggiuntivo che permetterà la gratuità dell’insegnamento anche per il mese di settembre».[17]

Il 24 settembre, il governo congolese ha deciso un aumento degli stipendi degli insegnanti. Pertanto, ogni insegnante della scuola pubblica riceverà uno stipendio di 410.284 FC, cioè 245 $. Questo provvedimento concerne i 410.284 insegnanti già iscritti sulla lista dei pagamenti. Lo Stato congolese si è impegnato a sostenere anche 34.740 insegnanti su un totale di 132.613 insegnanti non ancora retribuiti. Le indennità di trasporto e di alloggio per gli insegnanti dei capoluoghi di provincia sono state fissate a 41,9 $. Pertanto, lo Stato dovrà sbloccare 4,603 milioni di $ ogni mese, cioè 13,811 milioni di $ da ottobre a dicembre 2019.[18]

L’attuale governo Ilunga ha pianificato un budget per coprire le indennità di trasporto e di alloggio da versare agli insegnanti di 24 capoluoghi di provincia. Questo programma concerne 62.859 insegnanti, per un importo di 35.000 FC per l’alloggio e altri 35.000 FC per il trasporto, Si tratta quindi di un totale di 70.000 FC (41,9  $) per insegnante. Il costo del pagamento di queste indennità ammonta a 2,636 milioni di $ al mese, cioè 7.909 milioni di $ da ottobre a dicembre 2019.
Per quanto riguarda la città di Lubumbashi, 7.472 insegnanti riceveranno un’indennità di 70.000 FC per il trasporto e di altri 70.000 FC per l’alloggio. Questa operazione costerà allo Stato 625.770 $ al mese,  cioè 1.880.000 $ da ottobre a dicembre 2019. Per la città-provincia di Kinshasa, l’indennità di trasporto e alloggio concernerà 44.889 insegnanti. Ciò comporterà una spesa mensile di 3,765 milioni di $, cioè 11,295 milioni di $ da ottobre a dicembre 2019.
Da ottobre a dicembre 2019, queste indennità di trasporto e di alloggio costeranno allo Stato circa 21,085 milioni di $, cioè 7,028 milioni di $ ogni mese. Lo Stato dovrà quindi trovare le risorse finanziarie per il loro finanziamento. Dal momento che il governo precedente aveva programmato un primo pagamento in ottobre 2019, il governo attuale dovrà effettuare un pagamento aggiuntivo per il mese di settembre 2019.[19]

Il 24 settembre, il governo congolese ha fissato i costi di funzionamento delle scuole pubbliche a 50 $ al mese per ogni scuola. Secondo il rapporto di pianificazione della gratuità dell’istruzione di base, lo Stato congolese dovrà erogare mensilmente 2,693 milioni di $ per le spese di funzionamento di 42.170 scuole primarie pubbliche e dei vari uffici di gestione. Ogni scuola primaria riceverà un montante di 45.000 FC, cioè 26,9 $ al mese.
Per portare questo montante a 50 $ (82.500 FC) al mese, lo Stato dovrà aggiungere 37.500 FC (22,4 $) al mese per ciascuna delle 42.170 scuole primarie. La somma mensile da sbloccare sarà quindi di 947.498 $ al mese, cioè 2,842 milioni di $ da ottobre a dicembre 2019.[20]

Secondo la bozza elaborata dall’unità bilancio del Ministero dell’Insegnamento Primario, Secondario e Tecnico (EPST), la proiezione delle spese per il periodo 2020-2022 è di 3.233 miliardi di $, cioè 1.077 miliardi di $ all’anno. Per quanto riguarda l’organizzazione dei vari test scolastici, il Ministero prevede 18 milioni di dollari per finanziare lo svolgimento dell’Esame Nazionale di Fine Studi Primari (ENAFEP) e 22 milioni di dollari per finanziare l’organizzazione del Test Nazionale di Selezione e di Orientamento professionale per gli allievi dell’8° anno delle primarie. A ciò si devono aggiungere 113 milioni di $ per i costi di gestione di 51.574 scuole pubbliche, registrate presso il segretariato generale dell’EPST. Il governo prevede di poter retribuire, in tre anni, 130.000 insegnanti non pagati. Secondo la scala salariale dell’EPST, lo stipendio di un insegnante potrebbe variare tra i 250 e i 450 dollari.[21]

Molte scuole hanno rimborsato le tasse pagate dai genitori, secondo le istruzioni del Segretario Generale per l’Educazione Primaria, Secondaria e Tecnica (EPST), Jean-Marie Mangobe Bomungo. Tuttavia, a causa della mancanza di finanziamento delle spese di funzionamento delle scuole da parte del governo, altre scuole hanno rifiutato di seguire le direttive emanate in merito. Per esempio, il Collegio Notre Dame del Congo chiede ai genitori degli alunni di 7ª e 8ª di continuare a versare le tasse scolastiche. In una nota del 23 settembre e rivolta ai genitori degli alunni di 7ª e di 8ª, il direttore di questa scuola ha chiesto ai genitori di pagare i primi 300 $ prima del 30 dicembre: «Per completare i primi 300 $, i genitori che hanno già pagato 110 $ dovranno versare gli altri 190 $ prima del 30 novembre 2019. Il resto della quota, cioè 150 $, saranno pagati dopo le vacanze di Natale».[22]

Il 25 settembre, a Bukavu (Sud Kivu), gli insegnanti delle scuole convenzionate, soprattutto quelle gestiti dalle confessioni religiose cattolica e protestante, hanno iniziato a scioperare, per esigere l’applicazione effettiva  delle misure di accompagnamento della gratuità dell’istruzione primaria e secondaria. Secondo il segretario provinciale dell’Unione degli insegnanti cattolici del Sud Kivu, Jacques Cirimwami, l’obiettivo dello sciopero  non è quello di far pressione sui genitori degli alunni, ma sullo stato perché, per questo mese di settembre, non ha mantenuto i suoi impegni. Secondo lui, «gli insegnanti sono rimasti sorpresi quando sono andati in banca per riscuotere il loro stipendio che non c’è stato alcun aumento rispetto a quello di prima». Da parte loro, i sindacalisti hanno affermato che 13.000 insegnanti erano pagati solo mediante il contributo dei genitori degli alunni e che, quindi, a settembre non hanno ricevuto alcun stipendio. Tuttavia, i genitori hanno chiesto agli insegnanti di avere un po’ di pazienza e di dare più tempo al governo, affinché possa trovare le risorse necessarie che gli permettano di attuare le disposizioni annunciate.[23]

[1] Cf Caroline Vinet – LaCroix.com, 30.08.’19; Valery M – Deskeco.com, 07.02.’19
[2] Cf Valery M – Deskeco.com, 07.02.’19
[3] Cf AFP – Jeune Afrique, 25.08.’19
[4] Cf Thérèse Ntumba – Actualité.cd, 24.08.’19
[5] Cf Actualité.cd, 10.09.’19
[6] Cf VM Goffman – Actualité.cd, 24.08.’19
[7] Cf Amédée MK – Actualité.cd, 21.09.’19
[8] Cf Radio Okapi, 21.08.’19
[9] Cf Actualité.cd, 24.08.’19
[10] Cf AFP – Jeune Afrique, 25.08.’19 ; Valery M – Deskeco.com, 07.02.’19
[11] Cf Radio Okapi, 21.08.’19 ; Ivan Kasongo – Actualité.cd, 22.08.’19; 7sur7.cd, 22.08.’19
[12] Cf VM Goffman – Actualité.cd, 22.08.’19
[13] Cf VM Goffman – Actualité.cd, 29.08.’19; Radio Okapi, 29.08.’19
[14] Cf Actualité.cd, 10.09.’19
[15] Cf Actualité.cd, 11.09.’19 ; RFI, 12.09.’19
[16] Cf Radio Okapi, 17.09.’19; Florent N’lunda N’silu – Le Potentiel – Kinshasa, 19.09.’19
[17] Cf Radio Okapi, 19.09.’19
[18] Cf Siméon Isako – Cas-info.ca, 24.09.’19 ; Ange Makadi Ngoy – 7sur7.cd, 24.09.’19
[19] Cf VM Goffman – Deskeco.com, 24.09.’19
[20] Cf VM Goffman – Deskeco.com, 24.09.’19
[21] Cf VM Goffman – Actualité.cd, 22.08.’19
[22] Cf Siméon Isako – Cas-info.ca, 23.09.’19
[23] Cf RFI, 27.09.’19