DOPO IL SECONDO MANDATO PRESIDENZIALE → SENATORE A VITA

Editoriale Congo Attualità n. 359 – A cura di Rete Pace per il Congo

 

In un suo articolo pubblicato il 7 luglio, Ferdinand Kambere Kalumbi, vice segretario permanente del Partito del Popolo per la Ricostruzione e la Democrazia (PPRD), afferma che la revisione dell’articolo 71 della costituzione, approvata nel mese di gennaio 2011, ha generato un nuovo ordine costituzionale. Secondo Ferdinand Kambere, ne deriverebbe che l’elezione dell’attuale presidente della Repubblica, Joseph Kabila, nel mese di novembre 2011, essendo avvenuta sotto un nuovo regime costituzionale, segnerebbe l’inizio di un suo nuovo primo mandato presidenziale. Ferdinand Kambere conclude che Joseph Kabila potrebbe quindi ricandidarsi alle elezioni del prossimo 23 dicembre per un suo “secondo” mandato presidenziale.

Ciò che dice la Costituzione
Secondo l’articolo 5 della costituzione, “Il suffragio (voto) è universale, uguale e segreto. Esso è diretto o indiretto”.
Secondo l’articolo 70, “il Presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale diretto, per un mandato di cinque anni rinnovabile una sola volta”.
Inoltre, nella costituzione del 2006, l’articolo 71 era così formulato: “Il Presidente della Repubblica è eletto a maggioranza assoluta dei voti espressi. Se essa non è ottenuta nel primo turno di votazioni, il Presidente viene eletto, entro un periodo di quindici giorni, in un secondo turno”.
Nella revisione del 2011, l’articolo 71 è stato così riformulato: “Il Presidente della Repubblica è eletto a maggioranza relativa dei voti espressi”.
Secondo l’articolo 104, “gli ex Presidenti della Repubblica eletti sono, di diritto, senatori a vita”.
Infine, secondo l’articolo 220, “la forma repubblicana dello Stato, il principio del suffragio (voto) universale, la forma rappresentativa del governo, il numero e la durata dei mandati del presidente della Repubblica, l’indipendenza della magistratura, il pluralismo politico e sindacale, non possono essere soggetti a qualsiasi tipo di revisione costituzionale”.

Un tentativo di lettura della Costituzione
Secondo Ferdinand Kambere, il tipo di maggioranza (assoluta o relativa) fa parte integrante della natura del principio di suffragio universale. Perciò, modificando il tipo di maggioranza, viene modificata anche la natura stessa del principio di suffragio universale, vincolato dall’articolo 220, il che darebbe origine a un nuovo regime costituzionale.
In realtà, il tipo di maggioranza, qualunque esso sia, non riguarda la natura del principio di suffragio universale, ma il risultato (la conseguenza) da esso prodotto. Ne deriva che una modifica del tipo di maggioranza non influisce minimamente sulla natura del principio di suffragio universale e non dà origine ad alcun nuovo ordine costituzionale.
Infatti, come si può constatare, l’articolo 71 si pronuncia solo sulla percentuale dei voti necessari per qualificare il tipo di maggioranza, assoluta o relativa, con la quale il Presidente della Repubblica viene eletto e non è quindi vincolato dall’articolo 220, che non menziona affatto la tipologia della maggioranza (assoluta o relativa) dei voti espressi.
Inoltre, nessuna delle due formulazioni dell’articolo 71 fa riferimento al “principio del suffragio universale” menzionato nell’articolo 220. Ne consegue che la sua riformulazione, nel 2011, non ha affatto toccato l’articolo 220 e che, quindi, non ha assolutamente dato origine a un nuovo regime costituzionale.
In effetti, il principio del suffragio universale appare solamente nella formulazione dell’articolo 70, che non è stato oggetto della revisione costituzionale del 2011, appunto perché vincolato dall’articolo 220.

La conclusione è chiarissima
Esaminando i due percorsi elettorali del 2006 e del 2011, si può ben constatare che, in entrambi le circostanze, Joseph Kabila è stato eletto Presidente della Repubblica a “suffragio universale diretto”. Ne deriva che la sua elezione nel 2011 marca effettivamente l’inizio del suo secondo e ultimo mandato presidenziale. La conseguenza di questa constatazione è ovvia e indiscutibile: l’attuale Presidente della Repubblica, Joseph Kabila, non può assolutamente ricandidarsi alle elezioni presidenziali del prossimo 23 dicembre 2018. Conformemente alla costituzione, come ex Presidente della Repubblica eletto, potrà continuare a servire il Paese come senatore a vita.
L’attuale Presidente della Repubblica, il Governo, il Parlamento, la classe politica (Maggioranza e opposizione) e il popolo congolese hanno il dovere, il diritto e la responsabilità di rispettare e di far rispettare la Costituzione del Paese.