Registro elettorale e macchina per votare → ancora senza consenso

Editoriale Congo Attualità n. 355 – a cura della Rete Pace per il Congo

La pubblicazione delle statistiche degli elettori

 

Il 6 aprile, la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) ha pubblicato le statistiche degli elettori secondo le varie entità elettorali, provincia per provincia. Secondo tali statistiche presentate da Corneille Nangaa, presidente della CENI, al termine dell’operazione di registrazione degli elettori, sul registro elettorale risultavano iscritti 46.542.289 elettori. Tuttavia, nel corso di una successiva operazione di verifica e di controllo, sono stati rilevati e eliminati 5.381.763 casi di doppioni (registrazioni multiple di uno stesso elettore) e 902.290 casi di minorenni. Dopo tale operazione, il totale effettivo degli elettori è passato a 40.258.236 elettori, con una differenza di ben 6.284.053 registrazioni irregolari, una cifra esagerata che rappresenta ben il 13,5 % dei 46.542.289 elettori inizialmente registrati, una percentuale troppo elevata che ha prodotto perdita di tempo e un aumento delle spese e lo spreco ingiustificato di denaro pubblico destinato al processo elettorale.

Il 9 aprile, la Commissione elettorale ha presentato al Ministero degli Interni il progetto di legge sulla ripartizione dei seggi in Parlamento e il 10 aprile essa ha trasmesso al procuratore generale della Repubblica (PGR) la lista dei casi di registrazioni multiple e irregolari degli elettori.

Secondo alcuni osservatori, tra le cause di queste registrazioni irregolari si può menzionare un’operazione di “gonfiamento” che certi politici avrebbero organizzato, in vista delle elezioni legislative. Infatti, poiché la nuova legge elettorale ha fissato una soglia di sbarramento che eliminerebbe molti piccoli partiti politici dalla corsa delle elezioni legislative, alcuni politici avrebbero puntato su questo “gonfiamento sistematico” del numero delle registrazioni di elettori per aumentare, in tal modo, il numero dei seggi parlamentari riservati alle loro province d’origine, ciò che avrebbe dato loro maggiori possibilità di essere eletti.

 

La questione della macchina per votare

 

Il 9 aprile, il Gruppo di Studi sul Congo (GEC), un gruppo di ricerca con sede presso il Centro di cooperazione internazionale dell’Università di New York, ha manifestato i suoi dubbi sulla reale affidabilità della macchina per votare, espressamente voluta dalla Commissione elettorale.

Secondo il GEC, «le elezioni di dicembre prossimo rischiano di svolgersi nel caos più assoluto, a causa della mancanza di trasparenza nell’operazione di acquisto di queste macchine, della mancanza di una loro sperimentazione previa, di un’insufficiente formazione della popolazione al loro uso e del rischio di eventuali guasti durante le operazioni elettorali».

Da parte sua, non avendo accesso diretto al server centrale della Commissione elettorale, l’opposizione teme che l’introduzione della macchina per votare sia la via per facilitare il ricorso a brogli elettorali che favorirebbero la maggioranza al potere. Per questo, essa continua ad opporsi tenacemente a questa metodologia di voto e ha chiesto alla Commissione elettorale di «rinunciare immediatamente a questo suo progetto, perché portatore di germi di conflitti».

È bene ricordare che la Commissione elettorale ha previsto l’acquisto di circa 107.000 macchine per votare, una per ciascuno degli 84.000 seggi elettorali e una, in standby, per ciascuno dei 23.000 centri di voto.

 

Per andare avanti

 

A proposito della pubblicazione delle statistiche degli elettori da parte della Commissione elettorale,

– l’Opposizione chiede un’operazione di verifica e di controllo esterno del registro elettorale e del server centrale della Commissione elettorale, nonché l’annullamento e il ritiro dei certificati elettorali invalidati, per evitare che siano usati durante le prossime operazioni di voto.

– Il procuratore generale della Repubblica (PGR), Flory Kabange Numbi, dovrà avviare una procedura giudiziaria contro gli autori dei casi di registrazioni multiple e irregolari degli elettori, in conformità con le disposizioni della legge n. 04/028 del 24 dicembre 2016 relativa all’identificazione e registrazione degli elettori.

– Il Governo dovrà trasmettere, il più rapidamente possibile, il progetto di legge sulla ripartizione dei seggi in Parlamento alla Camera dei Deputati, un atto che avrebbe dovuto compiere entro il 13 aprile, come previsto nel calendario elettorale.

– Il Parlamento dovrà discutere e approvare tale progetto di legge entro il 23 aprile, affinché il Presidente della Repubblica possa procedere alla promulgazione della legge l’8 maggio, come previsto dal calendario elettorale.

– Sempre secondo il calendario elettorale, un’operazione di controllo del registro elettorale da parte di terzi indipendenti è prevista dal 6 al 25 maggio, per una durata di venti giorni.

 

Sulla questione dell’uso della macchina per votare, il 13 aprile, la rappresentante del Segretario Generale delle Nazioni Unite nella RD Congo, Leila Zerrougui, ha affermato la necessità di un consenso tra gli attori politici: «In un contesto in cui l’opposizione teme che la macchina per votare favorisca il rischio di gravi brogli elettorali, è necessario ricostruire la fiducia reciproca mediante un dialogo tra opposizione, commissione elettorale e governo, il che permetterebbe loro di raggiungere un accordo. Inoltre, essendo la prima volta che si userebbe la macchina per votare, è necessario assicurarsi in anticipo del suo buon funzionamento, anche se è sempre necessario avere un piano B, in modo che, nel caso in cui qualcosa non funzionasse bene, si possa ricorrere immediatamente al piano B».

Da parte sua, in una sua dichiarazione del 13 aprile, la Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO) ha ribadito la sua richiesta di «certificazione della macchina per votare da parte di esperti nazionali e internazionali, al fine di trovare un consenso che possa rassicurare tutte le parti interessate, sia a livello tecnico che giuridico».