Congo Attualità n. 313

INDICE

INTRODUZIONE

  1. IL DOPO TSHISEKEDI DEL RAGGRUPPAMENTO DELL’OPPOSIZIONE
    1. La ristrutturazione degli organi direttivi
    2. La designazione della nuova direzione provoca dissensi
    3. Due espulsioni
    4. L’attuale crisi del Raggruppamento vista dall’esterno
    5. Verso una certa riunificazione

 

INTRODUZIONE

 

Dopo un mese e mezzo dalla morte di Etienne Tshisekedi, il Raggruppamento dell’Opposizione (RASSOP) stenta a darsi una nuova direzione.

Finora, il RASSOP era praticamente coordinato da un unico organo, il Comitato dei Saggi, di cui Etienne Tshisekedi era presidente. Negli ultimi giorni, il RASSOP ha riformulato la sua struttura interna, introducendo ben quattro organi di governo: la Presidenza politica, il Consiglio dei Saggi, il Coordinamento delle azioni e il Consiglio disciplinare.

Un secondo passo è stato quello di designare Félix Tshisekedi (UDPS) e Pierre Lumbi (G7), rispettivamente come presidente del Raggruppamento dell’opposizione e presidente del Consiglio dei Saggi. Tuttavia, la loro nomina non è stata unanime e ha causato alcuni dissensi, seguiti da alcune espulsioni, ma anche da vari ripensamenti che hanno permesso di salvaguardare l’unità del Raggruppamento stesso.

È auspicabile che il Raggruppamento dell’opposizione possa risolvere il più presto possibile questa questione interna relativa alla sua direzione, per permettere la continuazione del dialogo con le altre forze politiche del Paese, in vista di una rapida conclusione delle trattative sulle disposizioni pratiche da adottare per l’applicazione dell’Accordo del 31 dicembre.

 

 

1. IL DOPO TSHISEKEDI DEL RAGGRUPPAMENTO DELL’OPPOSIZIONE

 

a. La ristrutturazione degli organi direttivi

 

Il 27 febbraio, il Raggruppamento dell’Opposizione (RASSOP) è stato ristrutturato in quattro organi di governo: la Presidenza politica, il Consiglio dei Saggi, il Coordinamento delle azioni e il Consiglio disciplinare.

– Il Presidente rappresenta il RASSOP presso terzi (persone fisiche e giuridiche, istituzioni della Repubblica e private). Garantisce il buon funzionamento dell’entità e supervisiona tutte le sue attività. È il portavoce del Raggruppamento e l’arbitro in eventuali conflitti tra i componenti membri. Presiede un comitato ristretto, ambito di concertazioni, di scambio di informazioni e di verifica. Il comitato ristretto comprende il presidente del Raggruppamento, il presidente e vicepresidenti del Consiglio dei Saggi, il coordinatore e i vice coordinatori delle azioni e i membri del RASSOP che svolgono un ruolo nelle istituzioni.

– Il Consiglio dei Saggi è un ambito di concertazione e un organo di orientamento, di controllo e di decisione. Decide sull’accettazione di nuovi membri posteriori alla firma del patto di Genval. È composto di 43 membri provenienti dalle diverse componenti del Raggruppamento, secondo la seguente quota: UDPS (12), G7 (8), Dinamica dell’opposizione (8), AR (4), CAT (4), CR (2), Fronte Popolare (1) G14 (1), MPP (1) e Società civile (2). Il Consiglio è presieduto da un presidente coadiuvato da 3 assistenti. Il presidente del Consiglio dei Saggi sarà anche presidente del Consiglio Nazionale di Sorveglianza dell’Accordo del 31 dicembre (CNSA).

– Il coordinamento delle azioni è l’organo di esecuzione delle decisioni del Presidente e del Consiglio dei Saggi. Progetta e propone al Presidente e al Consiglio dei Saggi le azioni da condurre sul campo e le realizza.

– Il Consiglio disciplinare è un organo di disciplina e di risoluzione dei conflitti messo a disposizione del Presidente, per assisterlo nella gestione del Raggruppamento stesso.

Questa ristrutturazione, il cui scopo è di accontentare tutti, è sostenuta soprattutto dal duo UDPS-G7. Le altre componenti del Raggruppamento sono piuttosto riluttanti o contrarie. Secondo alcune indiscrezioni, la presidenza del RASSOP è stata attribuita all’UDPS e Félix Tshisekedi, figlio del defunto Etienne Tshisekedi e capo della delegazione del Raggruppamento nelle attuali negoziazioni, viene additato come Presidente del RASSOP. Per quanto riguarda la presidenza del Consiglio dei Saggi, si cita il nome di Pierre Lumbi, membro del G7.[1]

 

b. La designazione della nuova direzione provoca dissensi

 

Il 2 marzo, Félix Tshisekedi (UDPS) e Pierre Lumbi (G7) sono stati nominati, per consenso, rispettivamente come presidente del Raggruppamento dell’opposizione e presidente del Consiglio dei Saggi. Tuttavia, la loro nomina non è stata unanime. Alcuni membri del Raggruppamento sono usciti dalla sala. Tra questi: Lisanga Bonganga (Coalizione degli Amici di Tshisekedi – CAT), Martin Fayulu (Ecide), Gerard Kabamba (G14) e Joseph Olengankoy (FONUS).[2]

 

Il 3 marzo, i Vescovi della CENCO hanno consegnato la lettera di Etienne Tshisekedi a suo figlio Felix Tshisekedi, nuovo presidente del Raggruppamento. A sua volta, Félix Tshisekedi ha consegnato ai vescovi i documenti relativi alla ristrutturazione del Raggruppamento. Erano presenti anche Valentin Mubake, Pierre Lumbi, Delly Sesanga, Christopher Ngoyi e Jean-Pierre Lisanga.

Tuttavia, Valentin Mubake e Jean-Pierre Lisanga hanno dichiarato di “non riconoscere Lumbi” come presidente del Consiglio dei Saggi a causa della sua appartenenza alla maggioranza presidenziale fino a poco tempo prima. Secondo Valentin Mubake, questo posto spetterebbe all’UDPS. Egli si è anche detto “d’accordo con Bruno Tshibala” che, però, si è ormai collocato a fianco di Joseph Olengha Nkoy che contesta la nuova leadership del Raggruppamento.[3]

 

Il 3 marzo, Bruno Tshibala, ex vice segretario ed ex portavoce dell’UDPS ma attuale portavoce del Raggruppamento, si è opposto alla ristrutturazione del Raggruppamento perché, secondo lui, è stata patteggiata tra l’UDPS e il G7 ma non prevista nella dichiarazione di Genval, atto fondatore di questa piattaforma politica. Egli non ha quindi riconosciuto la nomina di Felix Tshisekedi e di Pierre Lumbi.[4]

 

Il 3 marzo, alcuni membri della Dinamica dell’Opposizione / ala di Gilbert Kiakwama, hanno nominato Joseph Olengha Nkoy presidente del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento. Poco prima, l’altra ala della Dinamica dell’Opposizione guidata da Martin Fayulu aveva già preso atto della ristrutturazione del Raggruppamento e delle nuove nomine. In tal modo, se il gruppo di Martin Fayulu riconosce le nomine di Félix Tshisekedi e di Pierre Lumbi, il gruppo di Gilbert Kiakwama, appoggiato da alcuni esponenti dell’UDPS, tra cui l’ex segretario Bruno Tshibala, ha sconfessato Pierre Lumbi. La nomina di Joseph Olengha Nkoy come presidente del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento sembra confermare una scissione all’interno del Raggruppamento stesso: l’ala Kasavuvu e l’ala Limete.[5]

 

Il 3 marzo, in un comunicato stampa, la Conferenza dei presidenti di Alternanza per la Repubblica (AR) / ala Delly Sessanga, ha ribadito il suo appoggio alla nuova configurazione del Raggruppamento dell’opposizione e, in particolare, ai suoi nuovi leader, Félix Tshilombo Tshisekedi e Pierre Lumbi Okongo, eletti come successori di Etienne Tshisekedi, rispettivamente in qualità di Presidente del Raggruppamento e Presidente del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento. La Conferenza dei presidenti di AR ha inoltre confermato il suo sostegno a Delly Sessanga, coordinatore della piattaforma e a Jean Bertrand Ewanga, suo Segretario esecutivo. Essa conferma anche la sospensione cautelare di Raphael Katebe Katoto, in attesa del rapporto definitivo della Commissione Disciplinare.[6]

 

Il 5 marzo, i membri firmatari dell’atto di Genval, da cui è nato il Raggruppamento delle forze politiche e sociali acquisite al cambiamento e firmatari anche dell’accordo del 18 ottobre 2016, si sono riuniti presso la sede del Movimento per il Rinnovamento a Kinshasa. Vari di loro sono ora ministri nel governo Samy Badibanga, formato in seguito all’accordo del 18 ottobre. In un comunicato stampa, essi hanno chiesto al Presidente della Repubblica Joseph Kabila e al Primo Ministro Samy Badibanga di sospendere le trattative che si stanno svolgendo con la mediazione della CENCO, perché ritenute inopportune e inutili, in quanto stanno provocando un clima di incertezza, da cui derivano conseguenze economiche negative. Hanno proposto l’integrazione, nel governo attuale, di alcuni leader dell’opposizione e della società civile non firmatari dell’accordo del 18 ottobre conclusosi alla Cittadella dell’Unione Africana. Hanno raccomandato ai vescovi della CENCO di astenersi da ogni tipo di trattative con il Raggruppamento dell’opposizione diventato, nella sua forma attuale (con diversi capi), una vera e propria nebulosa. Hanno stati infine nominato Patrick Mayombe presidente del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento e Clément Kanku portavoce del Raggruppamento stesso.[7]

 

Il 6 marzo, una delegazione di alcuni membri del Raggruppamento ha rimesso ai vescovi della CENCO i documenti relativi alla designazione di Joseph Olenghankoy alla presidenza del Consiglio dei Saggi Anziani del Raggruppamento e, per conseguenza, anche a quella del Consiglio Nazionale di Supervisione dell’accordo del 31 dicembre (CNSA ). L’avvocato Tshibangu Kalala ha affermato che ben otto membri del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento, tra gli 11 rimasti in vita dopo la morte di Charles Mwando Nsimba e di Etienne Tshisekedi, hanno convalidato tale designazione. Quando gli è stato chiesto chi sono questi 8 membri che hanno sottoscritto la nomina di Joseph Olengankoy, il presidente del RCD-N, Roger Lumbala, membro della delegazione, ha risposto che spetta ai vescovi della Cenco rivelare i loro nomi. Roger Lumbala ha inoltre dichiarato che Félix Tshisekedi non aveva il diritto di procedere alla ristrutturazione del Raggruppamento: «Félix Tshisekedi è delegato per partecipare al dialogo, ma non è membro del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento e non può, come tale, procedere alla sua ristrutturazione».[8]

 

Contrariamente alle affermazioni avanzate dagli anti Felix e Lumbi, secondo cui l’atto di Genval sarebbe stato firmato da 13 fondatori, Muhindo Nzangi, deputato nazionale del MSR, un partito membro del G7 e, quindi, anche del Raggruppamento, ha affermato che sono nove le componenti che avevano firmato l’atto di Genval sulla creazione del Raggruppamento dell’Opposizione: l’UDPS, il G7, l’AR, la Dinamica dell’opposizione, il Fronte del Popolo, la MPP, il G14, la Convenzione dei Repubblicani e la Società civile. Egli afferma inoltre che tutti i membri firmatari dell’atto di Genval hanno convalidato la nomina di Felix Tshisekedi e di Pierre Lumbi, tranne la Dinamica dell’opposizione. È solo all’interno della Dinamica che è apparsa una certa forma di contestazione. Secondo Muhindo Nzangi, «Martin Fayulu è stato il primo a non firmare, ma il giorno successivo è tornato per confermare la sua firma. In seguito è apparso il gruppo di Olengankoy (1 deputato), Gilbert Kiakwama (1 deputato), Freddy Matungulu (nessun deputato) e Bruno Tsibala, un dissidente dell’UDPS. Infine, è sto il turno di un altro piccolo gruppo, sempre della Dinamica, con Patrick Mayombe, Tingombay e Mishiki, già ministri nell’attuale governo Badibanga. È dunque dall’interno della sola Dinamica, ormai divisa in tre gruppi, che si cerca di rompere l’unità del Raggruppamento. Per fortuna che i vescovi cattolici della CENCO conoscono molto bene la classe politica congolese e non terranno quindi conto di queste piccole avventure strumentalizzate. Il Raggruppamento rimane saldo intorno a Félix Tshisekedi e Pierre Lumbi».[9]

 

In un comunicato reso pubblico il 7 marzo, anche George Kapiamba, uno dei firmatari dell’atto di impegno della conferenza di Genval, ha ricordato che il Raggruppamento è stato creato da nove piattaforme e non da individui. Secondo Georges Kampiamba, nessun firmatario a apposto la sua firma a nome proprio, ma per conto della componente a cui apparteneva: «L’atto di Genval del 10 giugno 2016, che ha materializzato la creazione del RASSOP, è stato firmato dai rispettivi rappresentanti di tali piattaforme. Nessun firmatario l’ha fatto a titolo personale».[10]

 

Il 7 marzo, il ministro Clément Kanku Bukassa, il ministro Fidel Tingombay e il vice ministro Willy Mishiki hanno presentato ai vescovi della Cenco il loro documento sulla designazione dei nuovi leader del Raggruppamento come successori di Etienne Tshisekedi. In particolare, essi hanno presentato Patrick Mayombe, Ministro dell’agricoltura e della pesca, come nuovo presidente del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento. Patrick Mayombe è uno dei firmatari dell’atto di Genval che ha creato il Raggruppamento dell’opposizione.[11]

 

c. Due espulsioni

 

Il 4 marzo, il vice segretario generale dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (UDPS), Bruno Tshibala Nzenze, è stato escluso dal partito. Augustin Kabuya, portavoce dello stesso partito, ha dichiarato che «Bruno Tshibala è escluso dall’UDPS e non può più agire né parlare a nome dei dell’UDPS», precisando che non potrà più utilizzare né il nome, né il logo, né le insegne del partito. Egli ha fatto notare che tale decisione emana dal comitato esecutivo del partito, su richiesta della base, che accusa Bruno Tshibala di aver preso parte alla riunione di una fazione dissidente del Raggruppamento dell’opposizione (la Dinamica dell’opposizione / ala Kiakwama), svoltasi presso la sede delle FONUS, situata nel comune di Kasavubu. I partecipanti a quella riunione hanno respinto la nomina di Felix Tshisekedi come presidente del Raggruppamento e di Pierre Lumbi, come Presidente del Consiglio dei Saggi dello stesso Raggruppamento. Hanno quindi nominato Joseph Olenghankoy come presidente del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento dell’opposizione.[12]

 

Reagendo alla sua “auto-esclusione” constatata e pronunciata il 4 marzo da parte dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (UDPS), il portavoce del Raggruppamento Bruno Tshibala ha respinto tale sentenza perché, secondo lui, l’UDPS si trova attualmente in un vuoto giuridico istituzionale in cui nessuno può prendere una decisione in modo valido. In questo senso, egli ha ricordato che «il periodo di 30 giorni previsto per una presidenza ad interim del partito è terminato il 2 marzo, senza che si sia convocato un congresso straordinario per l’elezione di un nuovo presidente». Sempre secondo Bruno Tshibala, quindi, l’unica cosa possibile ed accettabile oggi è la creazione di una struttura collegiale provvisoria, che abbia la possibilità di prendere decisioni sui problemi interni del partito, esercitando quel potere che, normalmente, avrebbe esercitato il Direttorio (consiglio di amministrazione), secondo l’articolo 26 dello statuto. Bruno Tshibala ha quindi dichiarato che, «nell’attesa di questa struttura collegiale speciale, il segretario del partito, Jean-Marc Kabund, da solo, non è abilitato né per gestire il partito, né per pronunciarsi in nome del partito, né di prendere alcun impegno in suo nome. Pertanto, qualsiasi suo atto o decisione è nullo e di nessun effetto».[13]

 

Il 7 marzo, Raphael Katebe Katoto e il suo partito, l’Unione dei Liberali Democratici (ULD), sono stati espulsi dall’Alternanza per la Repubblica (AR), una piattaforma politica di appoggio alla candidatura di Moïse Katumbi alle prossime elezioni presidenziali. La decisione è stata annunciata dal presidente dell’AR, Delly Sessanga, in seguito a una riunione della Conferenza dei presidenti dei partiti che compongono questa piattaforma. I motivi di tale espulsione sono stati spiegati dal segretario esecutivo dell’AR, Jean Bertrand Ewanga. In sostanza, Raphael Soriano Katebe Katoto è accusato di voler destabilizzare il Raggruppamento dell’opposizione, seminando divisioni e discordie, alleandosi con alcune fazioni di altre piattaforme dell’opposizione strumentalizzate da forze oscure. Secondo i presidenti dei partiti e delle associazioni membri dell’AR, egli avrebbe rilasciato dichiarazioni “vessatorie”, “imprudenti” e “recidive”, avrebbe violato il dovere della riservatezza durante il periodo in cui era stato sospeso in via cautelare e avrebbe manipolato alcuni membri della stessa AR. Come conseguenza della sua espulsione dall’AR, Katebe perde anche il suo mandato di rappresentante dell’AR presso il Comitato dei Saggi del Raggruppamento dell’opposizione. Anche gli esponenti e i membri del suo partito, l’ULD, non hanno più alcun diritto né di parlare, né di agire in nome dell’AR.

Uomo d’affari, Raphael Katebe Katoto era rientrato a Kinshasa dal Belgio il 21 febbraio. Dichiara apertamente che è disposto a presentare la sua candidatura a Primo Ministro in nome del Raggruppamento, in conformità con l’accordo del 31 dicembre, ma l’AR sostiene invece la candidatura di Felix Tshisekedi.

Il nuovo presidente del Raggruppamento, Félix Tshisekedi, a cui la direzione dell’AR aveva notificato la decisione di espulsione di Katebe Katoto, ha approvato il provvedimento: «Ho preso atto della decisione di escludere l’ULD e il suo Presidente Katebe Katoto dall’AR. Tale esclusione comporta anche la sua espulsione dal Raggruppamento. Quindi, ora procederemo senza di loro».

In effetti, un partito espulso da una piattaforma membro del Raggruppamento, è automaticamente espulso anche dal Raggruppamento.[14]

 

d. L’attuale crisi del Raggruppamento vista dall’esterno

 

Il 1° marzo, in un’intervista, il Vice Presidente della CENCO, Mons. Fridolin Ambongo, ha affermato che la questione della leadership all’interno del Raggruppamento dell’Opposizione è un fattore di blocco per il proseguimento del dialogo tra maggioranza e opposizione in corso con la mediazione della Cenco. A proposito del ritardo constatato nelle trattative relative alle disposizioni pratiche dell’applicazione dell’accordo del 31 dicembre, Mons. Fridolin Ambongo ha dichiarato che «i Vescovi della CENCO stanno cercando di mantenere i contatti soprattutto con il Raggruppamento dell’opposizione, perché la questione della mancanza di una leadership all’interno del Raggruppamento dopo la scomparsa di Etienne Tshisekedi appare come una delle cause importanti dell’attuale situazione di stallo. Poiché il Raggruppamento non si è ancora dotato di una nuova direzione, è molto difficile proseguire con le trattative. Esortiamo dunque i membri del Raggruppamento a superare i loro interessi di parte e a privilegiare gli interessi superiori della nazione. Non riuscendo a darsi una nuova direzione, contribuiscono indirettamente a bloccare la continuazione dei negoziati».[15]

 

Il 3 marzo, la Maggioranza Presidenziale (MP) ha insistito sul fatto che la designazione del prossimo presidente del Consiglio Nazionale di Sorveglianza dell’Accordo del 31 dicembre (CNSA), anche se presentato dal Raggruppamento, dovrebbe essere oggetto di un consenso.

«L’essere stato eletto Presidente del Comitato dei Saggi del Raggruppamento non è sufficiente per essere automaticamente anche presidente del CNSA», ha affermato Lambert Mende, delegato della MP nelle trattative in corso presso il Centro Inter-diocesano. Egli ha fatto notare che, per quanto riguarda la presidenza del CNSA, occorre che i partecipanti alle trattative raggiungano un consenso, com’era avvenuto per Etienne Tshisekedi: «Non ho nulla da dire sulla nomina del Presidente del Comitato dei Saggi del Raggruppamento, perché non appartengono a quella famiglia politica. Ma dire che Pierre Lumbi sarà il presidente del CNSA, in quanto presidente del Comitato dei Saggi del Raggruppamento, è falso, perché ci deve essere un consenso tra tutte le parti, come è stato il caso di Etienne Tshisekedi. Occorre necessariamente un consenso».[16]

 

Il 7 marzo, il Movimento per la Liberazione del Congo (MLC), principale partito del Fronte per il Rispetto della Costituzione, ha affermato che Pierre Lumbi è “troppo vicino a Kabila” e che quindi non può rappresentare “validamente” l’opposizione alla Presidenza del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento dell’opposizione. Fidel Babala, esponente di questo movimento di opposizione, ha dichiarato che «Pierre Lumbi può ben essere presidente del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento. Ciò non ci concerne, in quanto non siamo membri del Raggruppamento. Ma che sia automaticamente anche presidente del Consiglio Nazionale di Supervisione dell’Accordo del 31 dicembre (CNSA), penso che sia inopportuno. È come se stesse cercando di ricostituire la sua alleanza con Kabila. Questo inaccettabile e non ci sarà possibile convalidare tale decisione».

Prima di lui, Eve Bazaiba, Segretaria del MLC e leader del Fronte per il Rispetto della Costituzione, aveva già criticato Pierre Lumbi e l’UDPS che, secondo lei, non possono occupare i due posti chiave affidati all’opposizione, il posto di Primo Ministro e quello di Presidente del CNSA. Dello stesso parere è anche la maggioranza presidenziale che, attraverso la voce del suo segretario generale, Aubin Minaku, ha fatto capire che non riconoscerà Pierre Lumbi come presidente del CNSA. «C’è un problema di consenso», ha egli dichiarato. La maggioranza presidenziale era stata la prima a non essere d’accordo che un successore di Etienne Tshisekedi nell’ambito del Raggruppamento fosse automaticamente presidente anche del CNSA, facendo notare che Etienne Tshiskedi era stato designato a tale posto a “titolo personale” e non come presidente del Consiglio dei Saggi del Raggruppamento.[17]

 

L’8 marzo, la MONUSCO ha affermato che l’attuale crisi che il Raggruppamento dell’Opposizione sta attraversando contribuisce a bloccare l’attuazione dell’accordo politico del 31 dicembre 2016. Il responsabile delle comunicazioni della Monusco, Antoine Charles Bambara, ha dichiarato che «le varie scissioni all’interno del Raggruppamento paralizzano e rallentano l’applicazione dell’accordo e il lavoro di mediazione della CENCO».[18]

 

e. Verso una certa riunificazione

 

Il 5 marzo, il deputato Jean-Pierre Lisanga Bonganga, uno dei primi dissidenti che non accettava Félix Tshisekedi come presidente del Raggruppamento e, nello stesso tempo, come futuro Primo Ministro, ha finalmente deciso di appoggiare la sua designazione alla presidenza di questa coalizione dell’opposizione. «In questo momento, l’unità dell’opposizione è la cosa più importante», ha egli dichiarato.[19]

 

L’8 marzo, il moderatore della Dinamica dell’Opposizione / ala Kiakwama, deputato nazionale e Presidente Nazionale ad interim della Convenzione dei Democratici Cristiani (CDC), Gilbert Kiakwama, ha messo fine alla sua dissidenza nei confronti del Raggruppamento e ha riconosciuto Félix Tshisekedi come nuovo presidente di questa piattaforma di opposizione. Egli ha dichiarato che, «nonostante le frustrazioni, i disaccordi e la rabbia, possiamo continuare sulla linea comune che avevamo liberamente deciso scegliendo Félix Tshisekedi Tshilombo come futuro primo ministro. Con questa legittimità democratica, spetta a lui riunificare rapidamente, nel rispetto delle diversità, le varie componenti del Raggruppamento, indicare un orientamento e marcare il ritmo. Da parte mia, gli assicuro il mio pieno appoggio».[20]

 

Il 9 marzo, in seguito alla ristrutturazione degli organi direttivi del Raggruppamento e alla nomina dei suoi dirigenti, le varie componenti del Raggruppamento dell’opposizione si sono riunite presso la sede dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (UDPS) di Limete, sotto la presidenza di Félix Tshisekedi Tshilombo.

Nel corso dell’incontro, le diverse componenti hanno proceduto alla presentazione ufficiale di Félix Tshisekedi e di Pierre Lumbi, rispettivamente presidente del Raggruppamento e presidente del Consiglio dei Saggi del medesimo Raggruppamento. Hanno iniziato le procedure di designazione, per consenso, degli animatori degli altri posti rimasti vacanti negli organi direttivi: i tre vicepresidenti del Consiglio dei Saggi, il Coordinatore delle azioni e i suoi 4 assistenti. Il nuovo Presidente del Raggruppamento è stato incaricato di prendere i contatti necessari con tutte le componenti della coalizione.

Per quanto riguarda le sfide politiche attuali, le varie componenti hanno rilevato le responsabilità del potere nel bloccare l’uscita dalla crisi e gli intimano di prendere coscienza della gravità della situazione politica che sta portando il paese inesorabilmente verso il caos.

Il Raggruppamento sottolinea che l’accordo del Centro interdiocesano è attualmente l’unica fonte di legittimità dei dirigenti di tutte le istituzioni politiche del Paese, compreso il Presidente della Repubblica. Per questo, esso esorta tutte le parti firmatarie dell’accordo del 31 dicembre ad impegnarsi per la sua piena e tempestiva attuazione e incoraggia i Vescovi della Cenco a continuare, senza interruzioni, la sua missione di mediazione. A questa riunione erano presenti tutti i membri del Raggruppamento, eccetto Joseph Olengankoy.[21]

[1] Cf Actualité.cd, 27.02.’17 https://actualite.cd/2017/02/27/rassemblement-eclate-4-instances-dirigeantes/

7sur7.cd, 27.02.’17 http://7sur7.cd/new/le-rassemblement-restructure-aura-2-presidents-et-1-coordonnateur-4-organes-au-total-voici-leurs-prerogatives/

[2] Cf Radio Okapi, 03.03.’17

[3] Cf Alphonse Muderhwa – 7sur7.cd, 03.03.’17

[4] Cf Rachel Kitsita – Actualité.cd, 03.03.’17

[5] Cf Zabulon Kafubu – 7sur7.cd, 03.03.’17

[6] Cf Jacques Kini – Actualité.cd, 03.03.’17

[7] Cf Politico.cd, 05.03.’17; Forum des As – Kinshasa, 06.03.’17

[8] Cf Actualité.cd, 06.03.’17; Jeff Kaleb Hobiang – 7sur7.cd, 06.03.’17

[9] Cf 7sur7.cd, 06.03.’17

[10] Cf Stanys Bujakera – Actualité.cd, 07.03.’17

[11] Cf Stanys Bujakera – Actualité.cd, 07.03.’17

[12] Cf Radio Okapi, 04.03.’17

[13] Cf Will Cleas Nlemvo – Actualité.cd, 07.03.’17

[14] Cf Zabulon Kafubu – 7sur7.cd, 07.03.’17; Stanys Bujakera – Actualité.cd, 07.03.’17; Radio Okapi, 07.03.’17; Alphonse Muderhwa – 7sur7.cd, 08.03.’17

[15] Cf Rachel Kitsita – Actualité.cd, 01.03.’17 https://actualite.cd/2017/03/01/msgr-ambongo-question-leadership-sein-rassemblement-apparait-point-essentiel-de-blocage/

[16] Cf Stanys Bujakera – Actualité.cd, 03.03.’17

[17] Cf Politico.cd, 07.03.’17

[18] Cf Actualité.cd, 08.03.’17

[19] Cf Politico.cd, 08.03.’17

[20] Cf Actualité.cd, 08.03.’17

[21] Cf Jeff Kaleb Hobiang – 7sur7.cd, 09.03.’17