Congo Attualità n. 431

DOPO LA ROTTURA DELLA COALIZIONE FCC / CACH, LA CRISI POLITICA INVADE
IL PARLAMENTO

INDICE

1. UNA SESSIONE STRAORDINARIA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE
a. L’apertura
b. Le sedute plenarie
c. Un budget esorbitante
d. Tre mozioni di sfiducia contro i membri del Comitato di presidenza provvisorio
2. CONFUSIONE IN SENATO

1. UNA SESSIONE STRAORDINARIA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE

a. L’apertura

Il 3 gennaio, il Comitato provvisorio di presidenza dell’Assemblea nazionale ha convocato una sessione straordinaria che inizierà il 5 gennaio e che terminerà il 3 febbraio.
Secondo il suo relatore, Gaël Bussa, l’ordine del giorno comprenderà i seguenti argomenti: il proseguimento dell’esame della mozione di sfiducia contro un membro del precedente comitato di presidenza dell’Assemblea nazionale, l’elezione e l’insediamento del nuovo comitato di presidenza dell’Assemblea nazionale, il disegno di legge di ratifica e il controllo parlamentare.[1]

Per quanto riguarda questa sessione straordinaria, ci si trova in una situazione alquanto senza precedenti, a tal punto che, a metà dicembre, è la stessa Corte costituzionale che ha dovuto emettere una sentenza che ha permesso di autorizzarne oggi la convocazione.
Istituito dopo la destituzione del precedente Comitato di presidenza dell’Assemblea nazionale, il comitato provvisorio è stato formalmente autorizzato a convocare una sessione parlamentare straordinaria, senza attendere quella ordinaria prevista per marzo.
Secondo gli aderenti alla Sacra Unione per la Nazione impulsata dal presidente Felix Tshisekedi, questa è l’occasione per confermare il cambio di maggioranza parlamentare e, quindi, per far cadere il governo del Primo ministro Sylvestre Ilunga, prossimo all’ex capo dello Stato, Joseph Kabila.
Ciò che potrebbe essere in gioco in questa sessione parlamentare straordinaria è la destituzione o meno del Primo ministro Ilunga e del suo governo.
Felix Tshisekedi ha già chiesto al primo ministro Sylvestre Ilunga di dimettersi e ha addirittura nominato un informatore per individuare una nuova maggioranza parlamentare che potrebbe consentire la formazione di un nuovo governo composto da membri appartenenti alla Sacra Unione.
Ma prima sarebbe necessario far cadere il governo Ilunga. Ciò potrebbe essere fatto con una mozione di sfiducia.
Un aderente alla Sacra Unione, il deputato Daniel Mbau ha già annunciato che intende presentarla in questa sessione parlamentare straordinaria. Ma tale decisione dovrebbe essere dapprima discussa all’interno del suo gruppo parlamentare, l’MLC dell’ex vicepresidente Jean-Pierre Bemba.
Va notato che la mozione di sfiducia contro un membro del governo deve essere firmata da almeno 125 deputati nazionali.
Tuttavia, secondo il Fronte Comune per il Congo (FCC) di Joseph Kabila, non è possibile prendere in considerazione una mozione di questo tipo, finché non sia stato eletto e insediato il comitato definitivo di presidenza dell’Assemblea Nazionale.
Per questo, l’FCC protesta contro il comitato provvisorio dell’Assemblea Nazionale che, nell’ordine del giorno della sessione parlamentare straordinaria di gennaio ha incluso un punto sul controllo parlamentare.
Secondo l’FCC, il regolamento interno dell’Assemblea nazionale e la recente sentenza della Corte costituzionale limitano le competenze di questo comitato provvisorio.
È l’interpretazione di questa sentenza della Corte costituzionale che sembra essere oggetto di dibattito.
Essa autorizza il comitato provvisorio a “convocare una sessione parlamentare straordinaria non solo per (…) organizzare l’elezione del nuovo comitato definitivo dell’Assemblea Nazionale, ma anche, vista l’urgenza, ad esercitare il controllo” sul governo, sulle imprese statali, nonché sugli enti e servizi pubblici.
Secondo alcuni deputati, ciò autorizza quindi il comitato provvisorio a gestire le procedure relative a tale controllo. Secondo altri, invece, queste prerogative sono riservate al Comitato definitivo do presidenza, che non è ancora stato eletto.[2]

Il 5 gennaio, il presidente del Comitato provvisorio, il deputato Christophe Mboso, ha aperto la sessione straordinaria dell’Assemblea nazionale. Subito dopo la lettura dell’ordine del giorno, un deputato del Partito del Popolo per la Ricostruzione e la Democrazia (PPRD), Didier Manara, ha cercato di interrompere la seduta plenaria, accusando il presidente dell’Assemblea nazionale di violare la costituzione, per aver aggiunto nell’ordine del giorno  alcuni punti, il controllo parlamentare e l’esame del disegno di legge di ratifica, non previsti dalla legge per una sessione parlamentare presieduta da un Comitato di presidenza provvisorio. Secondo lui, le competenze del comitato provvisorio sono state definite dalla sentenza della Corte costituzionale, limitando il calendario di questa sessione straordinaria a due questioni: quella della mozione di sfiducia nei confronti del vice relatore del precedente comitato di presidenza e l’elezione / insediamento del nuovo Comitato di presidenza.
Rispondendo al deputato del PPRD, il Comitato provvisorio ha affermato di aver agito in conformità con la sentenza della Corte costituzionale, che gli ha conferito il mandato di occuparsi anche di alcune altre questioni, tra cui il controllo parlamentare.
Secondo alcuni esponenti dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (UDPS), il partito del presidente Tshisekedi, il PPRD si oppone al controllo parlamentare, per impedire al parlamento di destituire il governo Ilunga con una mozione di sfiducia già in corso.[3]

In un’intervista, Willy Wenga, avvocato presso la Corte d’appello di Kinshasa / Gombe, ha affermato che includere il controllo parlamentare tra le questioni da prendere in considerazione durante la sessione parlamentare straordinaria è una violazione della sentenza della Corte Costituzionale che autorizza il Comitato di presidenza provvisorio ad organizzare questa sessione. Egli ha precisato che essere autorizzati ad occuparsi degli affari correnti non significa che ci si possa permettere tutto, fino ad inserire, nell’elenco dei temi da trattare, delle materie che non erano rimaste sospese al momento della chiusura della sessione ordinaria di settembre. Secondo lui, nell’ordine del giorno dell’attuale sessione straordinaria si può inserire solo il controllo parlamentare già previsto al momento della chiusura della sessione parlamentare precedente e che era rimasto in sospeso, ma non uno nuovo. Willy Wenga ha precisato che «il Comitato di presidenza provvisorio è stato autorizzato dalla Corte Costituzionale a trattare gli affari. Se il controllo parlamentare è una necessità, occorre limitarsi al controllo già programmato precedentemente». Di conseguenza, secondo lui, il Comitato di presidenza provvisorio non potrebbe includere la questione di un’eventuale mozione di sfiducia contro il Primo ministro e il suo governo nel corso dell’attuale sessione parlamentare straordinaria.[4]

Nel suo discorso di apertura della sessione straordinaria, il presidente del Comitato provvisorio, Christophe Mboso N’kodia Pwanga, ha annunciato che l’Assemblea Nazionale collaborerà con l’informatore, nella verifica di una nuova configurazione politica, conseguente al sorgere della Sacra Unione della Nazione, in seguito al crollo della coalizione FCC-CACH: «Va notato che l’attuazione delle disposizioni degli articoli 26, 27, 28 e 29 del regolamento interno della nostra istituzione richiede una previa verifica della configurazione politica dell’Assemblea nazionale, in seguito alla rottura della coalizione CACH-FCC e la nascita di una nuova corrente repubblicana denominata Sacra Unione della Nazione. A tal fine, il comitato provvisorio si impegna quindi a collaborare, in onestà e trasparenza,  con tutti i deputati, i loro rispettivi partiti e raggruppamenti politici e con i vari gruppi parlamentari».[5]

b. Le sedute plenarie

Il 7 gennaio, il relatore del Comitato provvisorio di presidenza, Gaël Bussa, ha risposto ai deputati del Fronte Comune per il Congo (FCC) che ritengono che il controllo parlamentare sia stato introdotto nell’ordine del giorno per permettere di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del premier Sylvestre Ilunga Ilunkamba. Egli ha affermato che il controllo parlamentare è una delle prerogative concesse a tutti i deputati, indipendentemente  dalla loro appartenenza politica, e che non è rivolto aprioristicamente contro un singolo individuo o una determinata tendenza politica.
Egli ha precisato che, avendo la Corte costituzionale autorizzato il Comitato provvisorio a trattare gli affari correnti, gli ha affidato, secondo il principio della continuità dei servizi dello Stato, anche la missione del controllo parlamentare. Infine, egli ha aggiunto che il ruolo del comitato provvisorio sarà quello di “arbitro”.[6]

Il 10 gennaio, il Comitato provvisorio dell’Assemblea nazionale ha convocato una seduta plenaria per il giorno successivo. L’ordine del giorno include l’esame della mozione di sfiducia contro il vice questore Vakpa Unyon Innocent (AABC), unico membro del precedente Comitato di presidenza, ancora in carica dopo la destituzione degli altri cinque membri lo scorso dicembre. L’esame e il voto sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti erano stati rinviati perché ammalato. Il secondo punto dell’ordine del giorno prevede l’esame e l’approvazione del disegno di legge sulla ratifica dell’accordo che istituisce la Zona di Libero Scambio Continentale Africana (ZLECAF), in vista della presidenza dell’Unione Africana da parte della Repubblica Democratica a partire dal mese di febbraio 2021. La ZLECAF comprende il Mercato comune dell’Africa orientale e meridionale (COMESA), la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (CEDEAO), l’Unione del Maghreb arabo e la Comunità degli Stati sahel-sahariani, la Comunità dell’Africa orientale (EAC), la Comunità per lo sviluppo dell’Africa meridionale (SADC) e la Comunità economica degli Stati dell’Africa centrale (CEEAC).[7]

L’11 gennaio, tramite il suo avvocato, il vice questore Innoncent Vakpa Unyon, affetto da un attacco cerebrovascolare (CVA), ha rassegnato le sue dimissioni. La sessione plenaria dell’Assemblea nazionale ne ha subito preso atto. L’esame del disegno di legge relativo alla ratifica della Zona di Libero Scambio Continentale Africana (ZLECAF) è stato rinviato, perché la commissione paritetica relazioni esterne e economico finanziaria non ha ancora finalizzato lo studio  di detto disegno di legge. Il Comitato provvisorio ha concesso un periodo di tre giorni per completarne i lavori. In una comunicazione ai deputati, il presidente del Comitato provvisorio, Christophe Mboso Nkodia, ha affermato che, finora, non è stata presentata nessuna mozione di sfiducia contro il primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba. I deputati hanno approvato il calendario della sessione straordinaria in un clima di grande tensione tra quelli del Fronte Comune per il Congo (FCC) e quelli della Sacra Unione. Nonostante le forti proteste dei deputati FCC, i tre punti ritenuti sono i seguenti: il controllo parlamentare, il disegno di legge di ratifica e l’elezione del Comitato di presidenza definitivo. La plenaria è durata meno di 30 minuti.[8]

Il 13 gennaio, alcuni deputati hanno confermato che è in corso una raccolta di firme per una mozione di sfiducia nei confronti del Primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba e il suo governo. Due deputati dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (UDPS), Eric Ngalula e Léon Ntumba, hanno confermato di aver già firmato.
Dopo la destituzione del Comitato di presidenza dell’Assemblea Nazionale, i deputati favorevoli alla Sacra Unione per la Nazione avevano annunciato che il loro seguente obiettivo sarebbe stato il Primo Ministro. La sua destituzione consentirebbe la formazione di un nuovo governo, espressione di una nuova maggioranza parlamentare.[9]

Il 14 gennaio, il Comitato provvisorio di presidenza dell’Assemblea nazionale ha convocato una seduta plenaria per il giorno successivo, al fine di esaminare e approvare il disegno di legge sulla ratifica dell’accordo internazionale relativo alla Zona di Libero Scambio Continentale Africana (ZLECAF). Successivamente, attraverso un comunicato firmato da Gaël Busa, relatore dell’Assemblea Nazionale, il Comitato provvisorio di presidenza ha annunciato il rinvio della seduta plenaria al 19 gennaio.[10]

Il 15 gennaio, la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza che autorizza i deputati nazionali a dichiararsi appartenenti a nuovi raggruppamenti politici e, quindi, ad una nuova coalizione di maggioranza parlamentare. Questa sentenza è stata resa in interpretazione del Regolamento Interno dell’Assemblea Nazionale, su richiesta del Comitato provvisorio di presidenza e di alcuni deputati del Fronte Comune per il Congo (FCC).
Secondo il Regolamento interno, il mandato di un deputato è “imperativo”. Il deputato non è libero di uscire dal suo raggruppamento politico, quando ha già fatto una dichiarazione di appartenenza, valida per tutta la legislatura. Tuttavia, secondo la Corte Costituzionale, questa disposizione del Regolamento interno viola la Costituzione. Infatti, l’articolo 101 della Costituzione stipula che: “Il deputato nazionale rappresenta la Nazione. Ogni mandato imperativo è nullo”.
Di conseguenza, il deputato può di nuovo dichiarare la sua appartenenza a una nuova coalizione di maggioranza, per poter procedere all’elezione del nuovo Comitato definitivo di presidenza dell’Assemblea nazionale, soprattutto perché non ha lasciato il suo partito politico.
«Non si tratta quindi di una violazione della costituzione. È piuttosto il Regolamento interno che viola la legge fondamentale», indicano alcune fonti prossime alla Corte Costituzionale, precisando che, quando una legge è in conflitto con la Costituzione, è quest’ultima che prevale e viene applicata. Inoltre, secondo le stessa fonti, la sentenza della Corte Costituzionale ha confermato al Comitato provvisorio di presidenza il mandato e la competenza di effettuare il controllo parlamentare, fino alle elezioni del nuovo Comitato definitivo di presidenza dell’Assemblea nazionale.
Secondo il costituzionalista Prof. André Mbata, autorizzando il deputato nazionale a presentare al Comitato di presidenza dell’Assemblea Nazionale una dichiarazione di adesione (alla maggioranza o all’opposizione), la sentenza R.Const. 1453 contraddice il Regolamento Interno dell’Assemblea Nazionale (art. 26) che affida tale competenza esclusivamente ai partiti e raggruppamenti politici e che era stato dichiarato conforme alla Costituzione dalla stessa Corte Costituzionale nella sua sentenza R.Const. 891, dell’1 aprile 2019. Si tratta, quindi, di un ribaltamento della giurisprudenza che tocca alcuni articoli del Regolamento Interno dell’Assemblea Nazionale. Per fare meglio, la Corte Costituzionale avrebbe potuto andare oltre, chiedendo all’Assemblea Nazionale di rivedere l’articolo 5 del suo Regolamento interno, per includervi la disposizione dell’articolo 101 della Costituzione, che vieta qualsiasi mandato imperativo. Avrebbe dovuto anche raccomandare all’Assemblea Nazionale di trarre tutte le conseguenze riguardanti la dichiarazione individuale di appartenenza (a maggioranza o opposizione) (art 26), l’appartenenza a un determinato gruppo parlamentare (art 54) e la presentazione delle candidature al Comitato di presidenza dell’Assemblea Nazionale (Art 27).[11]

Il 18 gennaio, in reazione all’ultima sentenza R.Const. 1453 della Corte costituzionale adottata il 15 gennaio 2021 e a proposito della transumanza politica osservata nei giorni scorsi nell’ambiente politico congolese, il deputato Fidèle Likinda, membro del PPRD, ha affermato che, secondo i testi legislativi in vigore, «il mandato del deputato è ovviamente non imperativo. Ma la sua identità, la sua appartenenza a questa o quell’altra tendenza politica rimane immutabile durante l’intero suo mandato parlamentare». Eletto a Ikela, nella provincia di Tshuapa, egli ha precisato: «Il deputato ha due identità: – una geo – sociologica e l’altra politica. L’identità geo – sociologica lo lega alla sua base elettorale, mentre quella politica lo lega al suo partito o raggruppamento politico. Nessuno può, in alcun modo, pretendere di separare, durante la legislatura, il deputato da questi due cordoni … La Legge ha voluto evitare che, durante la legislatura, un deputato passi da un partito a un altro secondo gli interessi del momento, a rischio di perdere il proprio mandato parlamentare».
Ritornando sulla questione del mandato del Comitato provvisorio di presidenza dell’Assemblea Nazionale, Fidèle Likinda ha ricordato che, secondo lui, «nella sentenza R.Const 1438, del 15 dicembre 2020, la Corte Costituzionale aveva chiaramente limitato la sua missione, assimilandolo ad un comitato provvisorio … Con quella sentenza, la Corte Costituzionale aveva autorizzato il Comitato di presidenza provvisorio ad approvare la mozione di sfiducia presentata contro il Vice Questore del precedente Comitato di presidenza e ad organizzare l’elezione dei membri del nuoco Comitato di presidenza definitivo dell’Assemblea nazionale. Ma a queste due missioni e di sua spontanea volontà, il presidente Mboso ne ha aggiunte altre due, quella del controllo parlamentare e quella legislativa, missioni che non spettano a un Comitatto di presidenza provvisorio, secondo le disposizioni dell’articolo 13 del regolamento interno dell’Assemblea nazionale».[12]

Il 18 gennaio, il presidente del Comitato provvisorio di presidenza dell’Assemblea nazionale, Christophe Mboso N’Kodia Pwanga, ha incontrato il Presidente della Repubblica, Félix Tshisekedi, per presentargli un rapporto intermedio sui lavori della sessione parlamentare straordinaria che si concluderà il prossimo 3 febbraio. Egli ha colto l’occasione per chiedere l’intervento personale del Capo dello Stato su un certo numero di dossier, tra cui quello del finanziamento dell’Assemblea Nazionale, finora bloccato a livello della Banca Centrale.[13]

Il 19 gennaio, in un messaggio inviato ai deputati nazionali, il relatore del Comitato di presidenza provvisorio, Gaël Bussa, ha ancora una volta annunciato il rinvio della seduta plenaria dell’Assemblea nazionale, inizialmente prevista a questa data, per il voto sul disegno di legge che autorizza la ratifica dell’accordo istitutivo della ZLECAF: «Onorevoli deputati, cari colleghi, la plenaria prevista per questo martedì 19 gennaio 2021, alle ore 13:00, è rinviata ad una data successiva che vi sarà comunicata a breve. Il Comitato di presidenza provvisorio sta compiendo ogni sforzo per riprendere i lavori nelle migliori condizioni per tutti». Secondo alcune indiscrezioni, questo secondo rinvio è dovuto al fatto che il Comitato di presidenza provvisorio non dispone dei mezzi finanziari sufficienti per il funzionamento di questa istituzione parlamentare.[14]

Il 19 gennaio, in un’intervista, il deputato nazionale Jean-Jacques Mamba ha dichiarato di aver firmato la mozione di sfiducia contro il primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba, nonostante il parere contrario del suo partito politico, il Movimento di Liberazione del Congo (MLC). Per motivare la sua posizione, egli ha detto che il governo di Ilunkamba ha dimostrato i suoi limiti nella gestione degli affari dello Stato. Secondo alcune informazioni, questa mozione di sfiducia sarebbe stata iniziata dal deputato nazionale Chérubin Okende, membro di Insieme per il Cambiamento.[15]

c. Un budget esorbitante

Il budget per la sessione straordinaria dell’Assemblea nazionale è di 12 milioni di dollari.
Lo rivela una lettera del presidente del Comitato provvisorio di presidenza, Christophe Mboso N’kodia, inviata al primo ministro, Sylvestre Ilunga Ilunkamba, datata il 29 dicembre 2020.
Secondo quanto riportato nella lettera, questo budget permetterà di assicurare gli stipendi straordinari dei deputati, secondo le prescrizioni dell’articolo 100 della Costituzione e dell’articolo 105 del Regolamento interno. Esso ammonta a 24.092.143.194 FC, equivalenti a 12 milioni di $ ed è così dettagliato:
– Rimunerazioni: 6.964.932.119 FC;
– Funzionamento: 16.112.211.075 FC;
– organizzazione elezioni dei membri del Comitato di presidenza definitivo: 1.015.000.000 FC.[16]

Secondo il deputato nazionale Delly Sesanga, membro della Sacra Unione della Nazione e presidente del partito politico Envol, questo bilancio è esorbitante. «Sono per uno Stato modesto ed efficiente, dove il tenore di vita delle istituzioni deve essere drasticamente ridotto al minimo necessario. Il miglioramento delle finanze pubbliche passa anche attraverso il controllo delle spese. Per una sessione straordinaria, 12 milioni di $ sono troppi», ha egli scritto su Twitter.[17]

Secondo il Comitato provvisorio di presidenza, l’importo di 12 milioni di dollari è stato richiesto in base alle disposizioni del regolamento interni dell’Assemblea Nazionale. Secondo il relatore del Comitato, Gaël Busa, «l’importo richiesto è quello previsto dalla legge. L’articolo 65 del Regolamento interno dell’Assemblea Nazionale stabilisce che, durante la sessione straordinaria, i deputati ricevono un bonus equivalente al loro stipendio mensile e altri vari complementi. Lo stesso vale anche per i membri dei gabinetti, gli impiegati dell’amministrazione, gli assistenti dei deputati, gli agenti della sicurezza e il personale di servizio  Ciò che il Comitato provvisorio ha chiesto è ciò che l’Assemblea Nazionale riceve normalmente per l’organizzazione delle sessioni straordinarie … Chi afferma che il Comitato provvisorio ha chiesto una somma eccessiva per una sessione straordinaria deve sapere che la dotazione mensile  dell’Assemblea Nazionale è stata aumentata dallo scorso settembre, soprattutto per quanto riguarda il budget di funzionamento, in conformità con la legge finanziaria per l’esercizio 2020».
Secondo il deputato dell’opposizione Léon Mondole, ex membro della commissione Ecofin, questa spiegazione non è sufficiente. In questo budget c’è una parte della retribuzione ufficialmente prevista per i deputati in pensione, quando la sessione straordinaria non li riguarda. È previsto mezzo milione di dollari per le elezioni dei membri del comitato di presidenza definitivo, quando il materiale elettorale delle elezioni precedenti è ancora disponibile. Il budget di funzionamento sembra essere uguale a quello assegnato a un comitato di presidenza definitivo di sette membri, quando il comitato provvisorio è solo di tre membri e, per legge, non sarebbe autorizzato a disporre di un gabinetto proprio.[18]

Ritenendo esagerato quanto chiesto al governo dal comitato provvisorio di Christophe Mboso, il presidente del consiglio di amministrazione dell’Osservatorio della Spesa Pubblica (ODEP), Floribert Muteba, ha proposto che, prima dell’erogazione dell’importo, tale richiesta sia valutata dall’Ispettorato Generale delle Finanze ( (IGF) o dalla Corte dei Conti.
Nel caso in cui queste due istituzioni non potessero farlo, Floribert Muteba ha proposto che si ricorra ai ministeri competenti: «Ho fatto appello all’Ispettorato Generale delle Finanze o alla Corte dei Conti, affinché possano verificare qual è il costo reale di una sessione straordinaria di un mese, invece di basarsi su dubbie pratiche del passato … Inoltre, prima di liquidare l’importo richiesto, il Ministero del bilancio può chiedere ai suoi esperti di verificare l’effettiva spesa reale e il Ministero delle finanze può non inviare la richiesta di pagamento alla Banca Centrale».[19]

d. Tre mozioni di sfiducia contro i membri del Comitato di presidenza provvisorio

L’11 gennaio, tramite un ufficiale giudiziario, tre deputati del Fronte Comune per il Congo (FCC) hanno trasmesso al segretario amministrativo dell’Assemblea nazionale, Sylvain Mbangama, tre mozioni di sfiducia nei confronti dei membri del Comitato di presidenza provvisorio. Una mozione di sfiducia è quella intrapresa contro il presidente del Comitato, promossa dal deputato nazionale Joseph Kokonyangi e firmata da 139 deputati. Una seconda, avviata da un altro deputato FCC, André Thambwe Katambwe, contro la questore Aminata Namasia e firmata da 140 deputati. Un’ultima mozione, promossa da un altro deputato FCC, Rubin Rachidi, contro il relatore Gaël Bussa, ha ottenuto 140 firme.
Per quanto riguarda la mozione contro il presidente Christophe Mboso,  i deputati firmatari lo accusano di opacità nella gestione delle finanze e di violazione della costituzione e del regolamento interno dell’Assemblea nazionale: «il comitato di presidenza uscente aveva lasciato in cassa 3 milioni di dollari. Dall’insediamento del comitato provvisorio fino ad oggi, il tesoro pubblico ha sborsato la somma di 32.184.426.162 di FC, equivalenti a 18 milioni di dollari (…) Somme così alte fanno sorgere seri sospetti di malversazione e appropriazione indebita di fondi pubblici».
I firmatari della mozione affermano che il comitato provvisorio ha acquistato dei veicoli nuovi, senza tener conto di quelli lasciati in dotazione dal comitato uscente. Quanto alla presunta violazione del regolamento interno dell’Assemblea Nazionale, i firmatari evocano vari casi in cui il comitato provvisorio ha rifiutato di concedere la parola ad alcuni deputatati durante il dibattito sulle mozioni di sfiducia nei confronti del precedente Comitato di presidenza. I firmatari ritengono inoltre che la sentenza della Corte costituzionale non conferisca affatto al comitato provvisorio la facoltà di esercitare il controllo parlamentare e di iscrivere nel calendario la discussione sul progetto di legge sulla ratifica degli accordi internazionali.
Il deputato Rachidi Bukanga ha affermato che la mozione di sfiducia contro il relatore del Comitato provvisorio è stata avviata perché non trasmette ai deputati i documenti di lavoro prima di ogni seduta, violando in tal modo l’articolo 70 del Regolamento interno.
Egli ha ricordato che la nozione di petizione è disciplinata dall’articolo 31 del regolamento interno.
Secondo lui, «il Regolamento Interno non prevede un alcun comitato provvisorio di presidenza e, quindi, come membri del comitato di presidenza, sono soggetti al controllo parlamentare».
Da parte sua, il Comitato provvisorio ha dichiarato che non ha ancora ricevuto alcuna notifica ufficiale sulle mozioni di sfiducia in corso e che, in ogni caso, si tratterrebbe di un’iniziativa senza alcuna base giuridica. In una nota di chiarimento, il comitato provvisorio rileva che, “in preda alla disperazione” dopo la destituzione del precedente comitato di presidenza, i promotori di queste iniziative stanno cercando di intralciare lo svolgimento delle sedute plenarie. Il relatore Gaël Bussa ha inoltre sottolineato che il regolamento interno dell’Assemblea nazionale non prevede la possibilità di inoltrare delle mozioni di sfiducia nei confronti del Comitato provvisorio, tanto meno durante la sessione straordinaria. Di conseguenza, il Comitato provvisorio ha assicurato che continuerà instancabilmente e imperturbabilmente i lavori della sessione straordinaria fino all’elezione e all’insediamento del nuovo Comitato di presidenza definitivo.[20]

Il deputato Gratien de Saint-Nicolas Iracan ha affermato che, attraverso le mozioni di sfiducia nei confronti dei membri del comitato provvisorio di presidenza, i deputati del Fronte Comune per il Congo (FCC) vogliono ostacolare i lavori di questo comitato. Egli ha precisato che «nessuna mozione di destituzione del comitato provvisorio di presidenza passerà. Nessun testo normativo lo autorizza, soprattutto perché il comitato provvisorio è limitato nel tempo. Per di più, visto che è in funzione solo da 5 giorni, è ancora molto prematuro parlare di malversazione di denaro pubblico. Inoltre, nella sua sentenza, la Corte costituzionale gli ha conferito la facoltà di convocare questa sessione straordinaria e di gestire tutti gli affari correnti dell’Assemblea nazionale».
Secondo il deputato Gratien di Saint-Nicolas Iracan, è prematuro parlare di malversazione di fondi pubblici da parte del presidente del comitato provvisorio, come sostenuto dai firmatari delle mozioni. Eletto nella circoscrizione elettorale di Bunia (Ituri), egli ha partecipato ai lavori della commissione istituita per il passaggio delle consegne tra il precedente comitato di presidenza e quello provvisorio. Egli ha confermato che il Comitato precedente aveva lasciato in cassa circa 2,5 milioni di dollari e ha assicurato che tale importo si trova ancora oggi bloccato in un conto bancario dell’Assemblea nazionale. Egli ha precisato che «i 32 miliardi di FC assegnati all’Assemblea Nazionale dallo Stato secondo le disposizioni della legge finanziaria 2020 riguardano le spese di funzionamento di settembre e ottobre 2020. 16 miliardi di FC erano stati erogati in novembre, quando era ancora in funzione il precedente comitato di presidenza. Gli altri 16 miliardi di FC sono stati sboccati dalla Banca Centrale il ​​28 dicembre 2020. Il Comitato provvisorio ne è entrato in possesso il 6 gennaio 2021… I 24 miliardi di FC richiesti dall’Assemblea nazionale per il finanziamento della sessione parlamentare straordinaria, secondo le disposizioni della legge finanziaria 2021, non sono ancora stati pagati. Non si può quindi parlare di malversazione di fondi non ancora ricevuti».
Il deputato Iracan ha infine affermato che le mozioni firmate sono, in realtà, un atto di resistenza al “cambiamento positivo”: «Il nostro paese non può continuare ad assistere a continui litigi politici che servono a difendere gli interessi privati di alcuni pochi individui. I deputati nazionali che hanno preso coscienza del cambiamento positivo lavoreranno normalmente, nel rispetto dei punti iscritti nell’ordine del giorno del calendario della sessione parlamentare straordinaria».[21]

Il 12 gennaio, le tre mozioni di sfiducia avviate contro i tre membri del comitato provvisorio di presidenza dell’Assemblea nazionale sono state notificate agli interessati da un ufficiale giudiziario.[22]

Il 13 gennaio, il deputato Samuel Mbemba Kabuya, direttore di gabinetto del presidente del Comitato provvisorio, Christophe Mboso, ha annunciato l’inoltro di una denuncia esposta contro l’ufficiale giudiziario, Ntona Diambu Olivier-Junior, presso la Corte d’appello di Kinshasa / Gombe.
Egli ha fatto osservare che, per l’inoltro delle mozioni di sfiducia, quest’ultimo non si è rivolto al servizio postale dell’Assemblea Nazionale, benché il suo ufficio fosse aperto. Inoltre, il deputato Mbemba ha ricordato che il presidente della Corte d’Appello di Kinshasa-Gombe aveva sospeso le attività degli ufficiali giudiziari della sua giurisdizione sin dal 18 dicembre 2020.
Una seconda denuncia sarà formulata contro il segretario amministrativo del precedente comitato di presidenza che, dopo la destituzione del comitato stesso, non è più autorizzato a lavorare per conto della segreteria dell’Assemblea nazionale.[23]

L’avvocato consulente del comitato provvisorio di presidenza dell’Assemblea nazionale, Sylvain Lumu Mbaya, ha inoltrato al procuratore del Tribunale di grande istanza di Kinshasa Gombe, Edmond Isofa, una prima denuncia contro l’ufficiale giudiziario Olivier Junior Ntona, incaricato delle relazioni del Parlamento con la Corte d’appello di Kinshasa / Gombe e una seconda contro Sylvain Mbangama, che ha agito come “segretario amministrativo dell’Assemblea nazionale”. Queste due persone sono accusate di “falso in scrittura”,  “utilizzo di falso” e “usurpazione di funzioni”.[24]

2. CONFUSIONE IN SENATO

Il 7 gennaio, in una conferenza stampa, il relatore del Senato, Kaumba Lufunda, ha annunciato la convocazione, su richiesta del Capo dello Stato, di una sessione straordinaria. Tuttavia, la data di apertura non è stata specificata. Il relatore del Senato ha anche denunciato delle chiamate anonime a vari senatori, sia per intimidirli, sia per offrire loro dei posti governativi o altre funzioni, come ricompensa per la loro adesione.
In una lettera indirizzata al Presidente del Senato, Alexis Thambwe Mwamba, il 19 dicembre, il direttore a.i. del Gabinetto del Presidente della Repubblica, Eberande Kolongele Cashmir, aveva già accennato alla necessità di una sessione parlamentare straordinaria del Senato, per esaminare e approvare il disegno di legge presentato dal ministro del Commercio estero, Jean-Lucien Bussa, sulla ratifica dell’accordo internazionale che istituisce la Zona di Libero Commercio Continentale Africana (ZLECAF), ancora in fase di studio presso la commissione Ecofin dell’Assemblea nazionale.
Tra le fila dei senatori del Fronte Comune per il Congo (FCC), la richiesta del Presidente della Repubblica di convocare una sessione straordinaria del Senato, al fine di ratificare l’accordo sulla ZLECAF nasconde, in realtà, il tentativo di destabilizzare la maggioranza del Senato, come già successo all’Assemblea nazionale.[25]

Il 7 gennaio, alcuni senatori del Fronte Comune per il Congo (FCC) hanno rivelato che il primo vicepresidente della loro camera, Samy Badibanga, sta tentando di far cadere gli altri 6 membri del Comitato di presidenza, avendo già raccolto una trentina di firme per una mozione di sfiducia nei loro confronti. «Sorprendentemente, ha fatto firmare una mozione contro la vice relatrice Sona Kamitatu, figlia di Kamitatu, un alleato di Moïse Katumbi e membro di Lamuka. I senatori che hanno firmato le mozioni patrocinate da Samy Badibanga avrebbero ricevuto 1.500 $ per il trasporto e una promessa di 30.000 $ per la destituzione dei membri del Comitato di presidenza del Senato», ha affermato un senatore dell’FCC, secondo il quale è attualmente in corso una procedura di destituzione dello stesso Samy Badibanga, mediante una petizione di sfiducia nei suoi confronti, una mozione che avrebbe già ottenuto 50 firme.
È infatti dall’inizio settimana che circola la voce di un complotto organizzato dal Questore del Senato, Eric Rubuye, per tentare di destituire il Primo Vice Presidente del Senato, Samy Badibanga.
Il questore avrebbe persino corrotto dei senatori per ottenere le loro firme a favore di una mozione di sfiducia contro Samy Badibanga.
Accusati quindi a loro volta di aver corrotto dei senatori mediante una ricompensa di 10.000 $ per ottenere le firme a favore della mozione contro Samy Badibanga, alcuni senatori dell’FCC hanno affermato che «i 10.000 $ costituiscono un anticipo sugli stipendi dei senatori. Li hanno ricevuti tutti, non solo quelli che hanno firmato contro il senatore Badibanga. Non si tratta quindi di corruzione».[26]

[1] Cf Radio Okapi, 03.01.’21
[2] Cf RFI, 05.01.’21
[3] Cf Actualité.cd, 05.01.’21; Raphaël Ngandu – Politico.cd, 06.01.’21
[4] Cf Orly-Darel Ngiambukulu – 7sur7.cd, 06.01.’21
[5] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 06.01.’21
[6] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 08.01.’21
[7] Cf Actualité.cd, 10.01.’21
[8] Cf Actualité.cd, 11.01.’2 ; Roberto Tshahe – 7sur7.cd,11.01.’21; Radio Okapi, 12.01.’21
[9] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 13.01.’21
[10] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 14.01.’21; Roberto Tshahe – 7sur7.cd, 14.01.’21
[11] Cf Radio Okapi, 16.01.’21; 7sur7.cd, 17.01.21
[12] Cf Actualité.cd, 18.01.’21
[13] Cf Actualité.cd, 19.01.’21
[14] Cf Cas-info.ca, 19.01.’21
[15] Cf Prince Mayiro – 7sur7.cd, 19.01.’21
[16] Cf Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 07.01.’21; Actualité.cd, 07.01.’21
[17] Cf Actualité.cd, 06.01.’21
[18] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 07.01.’21; RFI, 08.01.’21
[19] Cf Fonseca Mansianga – Actualité.cd, 07.01.’21
[20] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 12.01.’21; Germain Lobo – Actualité.cd, 13.01.’21
[21] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 14.01.’21
[22] Cf Radio Okapi, 13.01.’21
[23] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 13.01.’21; Roberto Tshahe – 7sur7.cd, 13.01.’21
[24] Cf Cas-info.ca, 13.01.’21
[25] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 07.01.’21
[26] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 07.01.’21; Radio Okapi, 08.01.’21