RESPONSABILITÀ, TRASPARENZA E CRITICA COSTRUTTIVA PER ELEZIONI CREDIBILI

Editoriale Congo Attualità n. 356 – a cura della Rete Pace per il Congo

 

L’unità del Raggruppamento dell’Opposizione a rischio

 

Il Ministero degli Interni ha inserito l’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (UDPS) di Félix Tshisekedi nella lista dei partiti aventi diritto di partecipare alle prossime elezioni. L’UDPS di Bruno Tshibala, attuale Primo Ministro, ne è stato escluso.

Il governo, l’UDPS e la famiglia Tshisekedi hanno firmato un comunicato congiunto sulla creazione di una commissione mista incaricata dell’organizzazione dei funerali di Etienne Tshisekedi, deceduto il 1° febbraio 2017 a Bruxelles, in Belgio.

Organizzato a Kinshasa e senza essere impedito o interdetto dalle autorità locali, il primo comizio pubblico del neo presidente dell’UDPS, Félix Tshisehedi, si è svolto in modo pacifico e con notevole successo.

Si tratta di tre avvenimenti che potrebbero rivelare un certo miglioramento delle relazioni tra Governo e UDPS.

Nello stesso tempo, le relazioni tra Governo e “Insieme per il cambiamento”, piattaforma elettorale che appoggia la candidatura di Moïse Katumbi alle prossime elezioni presidenziali, continuano ad essere sempre molto tese: a Kinshasa, il capo dell’intelligence militare, Delphin Kahimbi, ha dichiarato che, nel passato, Moïse Katumbi avrebbe appoggiato e finanziato certe attività militari di  John Tshibangu, un ex generale disertore delle FARDC e, a Lubumbashi, le forze dell’ordine hanno impedito un incontro di giovani presso la residenza di Gabriel Kyungu wa Kumwanza, coordinatore interprovinciale della piattaforma nel Gran Katanga.

Questa situazione potrebbe rivelare l’inizio di una certa frattura tra le due principali componenti del Raggruppamento dell’Opposizione, l’UDPS e “Insieme per il cambiamento”, tanto più che i loro rispettivi leader, Félix Tshisekedi e Moïse Katumbi, hanno entrambi annunciato la loro candidatura alle prossime elezioni presidenziali.

Se avvenisse, questa frattura potrebbe ostacolare la scelta di un candidato comune dell’opposizione alle prossime elezioni presidenziali e potrebbe, quindi, determinare la sconfitta elettorale dell’opposizione stessa.

Un processo elettorale ancora molto incerto

 

La revisione (con la conseguente eliminazione di registrazioni multiple e di minorenni) del nuovo registro elettorale, la pubblicazione delle statistiche degli elettori secondo le varie circoscrizioni elettorali e l’approvazione, da parte del parlamento, della legge sulla ripartizione dei seggi per il parlamento nazionale e per quelli provinciali rivelano un apparente rispetto delle scadenze previste dal calendario elettorale pubblicato dalla Commissione elettorale.

D’altra parte, l’introduzione della macchina per votare (computer stampante) come strumento di voto è ancora oggetto di discussione e di polemica.

La Commissione elettorale non ha ancora pubblicato la lista definitiva dei partiti politici riconosciuti dal ministero degli interni, anche se manca solo un mese e mezzo all’inizio dell’operazione di presentazione delle candidature.

La legge sulla ripartizione dei seggi è stata discussa e approvata dal Parlamento sulla base di un registro elettorale sospetto, perché non è ancora stato oggetto di un’operazione di controllo esterno (audit) da parte di organismi indipendenti.

Benché la ministra per i diritti umani abbia annunciato che il divieto di manifestazioni pubbliche sia stato soppresso, le riunioni e i comizi dei partiti dell’opposizione sono spesso impediti e interdetti dalle autorità locali con il pretesto dell’ordine pubblico e della sicurezza.

Tutto ciò crea confusione e dubbi tra un elettorato che teme sempre più la pianificazione di brogli elettorali o un ulteriore rinvio delle elezioni stesse.

 

Guardando verso il futuro

 

Il Governo assicuri il pieno rispetto dei diritti dei cittadini alle libertà di opinione, di espressione, di riunione e di manifestazione. Ciò che permetterebbe ai partiti politici di organizzare, con tutta libertà, riunioni di partito e comizi pubblici prima e durante il tempo della campagna elettorale.

Il governo rispetti l’indipendenza della Giustizia e eviti di strumentalizzarla per interessi di parte, tra cui l’esclusione di avversari politici dalla competizione elettorale.

La Commissione elettorale dovrà agire con maggiore trasparenza, sia per quanto riguarda l’uso della macchina per votare che il registro elettorale e la lista dei partiti e coalizioni che potranno partecipare alle prossime elezioni. Ne deriva che essa dovrà pubblicare la lista dei partiti il più presto possibile e, in ogni caso, entro un tempo ragionevole visto che,  secondo il calendario elettorale, l’operazione di registrazione delle candidature per le elezioni legislative provinciali inizierà il 24 giugno prossimo. Essa dovrà prevedere che un organismo terzo neutrale effettui un’operazione di controllo esterno del software e del funzionamento della macchina per votare, ciò che contribuirà a dissipare gli attuali dubbi e sospetti su possibili brogli elettorali.  Inoltre, dovrà iniziare una campagna di formazione pratica dei cittadini sul come usare tale macchina, tenendo conto che gran parte della popolazione elettorale non sa usare strumenti di alta tecnologia.

L’opposizione, pur mantenendo un atteggiamento rigorosamente critico nei confronti del governo e della commissione elettorale, dovrà assumere un atteggiamento responsabile e costruttivo, presentando le sue proposte nelle sedi opportune e nelle modalità più convenienti, affinché possano essere accolte. Inoltre, considerando che il Presidente della Repubblica viene eletto a maggioranza relativa con elezioni a un solo turno, essa dovrebbe fare di tutto per presentare un unico candidato comune.