PRIORITÀ ALLE ELEZIONI COSTITUZIONALMENTE VINCOLATE

Editoriale Congo Attualità n.245 – a cura della Rete Pace per il Congo

L’attuale calendario elettorale prevede di organizzare le elezioni cominciando dalle locali e provinciali (25 ottobre 2015) per terminare con le presidenziali e legislative a livello nazionale (27 novembre 2016).

Uno sguardo sul recente passato

Già l’8 ottobre 2013, la Commissione Elettorale aveva presentato ai partiti politici una bozza di roadmap del processo elettorale 2013-2016. In quell’occasione, per quanto riguardava i mezzi da mobilitare per l’organizzazione delle elezioni, il Presidente della Commissione elettorale aveva citato alcuni testi giuridici che ancora mancavano, tra cui la legge sulla ripartizione dei seggi per le elezioni urbane, comunali e locali.

Il 26 dicembre 2013, il presidente della Commissione Elettorale aveva annunciato che il 2014 sarebbe stato un anno elettorale e aveva invitato tutti i Congolesi a prepararsi per le elezioni urbane, comunali e locali annunciate per ottobre-novembre 2014.

Il 30 gennaio 2014, la Commissione elettorale presentava in parlamento una tabella di marcia per il processo elettorale 2014-2016 e annunciava il rinvio delle elezioni locali al 2015. In quell’occasione, la Commissione elettorale chiedeva al Governo di presentare al Parlamento il progetto di legge sulla ripartizione dei seggi per le elezioni locali e approvarlo entro maggio 2014.

Il 26 maggio 2014, la Commissione elettorale pubblicava il calendario elettorale parziale per le elezioni urbane, municipali e locali fissate per il 14 Giugno 2015.

Il 12 febbraio 2015, in seguito alla pressione dell’opposizione e della comunità internazionale, la Commissione Elettorale ha pubblicato il tanto atteso “calendario elettorale globale” e le elezioni comunali, urbane e locali sono previste per il 25 ottobre 2015.

La strategia del rinvio

Dalla breve cronologia precedente emergono due elementi:

– la priorità è stata data alle elezioni locali e provinciali, considerate come degli arretrati elettorali, piuttosto che alle elezioni presidenziali e legislative nazionali. In effetti, se si è riusciti ad organizzare le elezioni presidenziali e legislative nazionali sia nel 2006 che nel 2011, le elezioni provinciali sono state organizzate solo nel 2006 e quelle locali non sono ancora state organizzate, né nel 2006, né nel 2011.

– le elezioni locali sono state successivamente rinviate: dall’ottobre-novembre 2014 al 14 giugno 2015, fino al 25 ottobre 2015.

Tuttavia, all’inizio di luglio 2015, la legge sulla ripartizione dei seggi per le elezioni locali non è ancora pronta e la Commissione elettorale rischia di trovarsi nell’impossibilità di organizzare tali elezioni entro i tempi previsti. Tenendo conto dell’attuale calendario elettorale, un altro rinvio delle elezioni locali comporterebbe il rischio di un eventuale rinvio anche delle elezioni provinciali, ad esse abbinate, e di quelle presidenziali e legislative nazionali del 2016.

La responsabilità di tale ritardo ricade chiaramente sul Governo e sul Parlamento che, dall’8 ottobre 2013, sapevano bene che dovevano rispettivamente preparare, esaminare e approvare il progetto di legge sulla ripartizione dei seggi per le elezioni locali che, tra l’altro, la Commissione elettorale aveva previsto per ottobre-novembre 2014.

Si ha come l’impressione che sia il Governo che il Parlamento, tenuti in ostaggio dalla Maggioranza Presidenziale (MP), abbiano adottato la strategia del rinvio dell’approvazione dei testi legislativi e, dunque, dello slittamento del calendario elettorale e dell’organizzazione delle elezioni. Anche se mai ammesso pubblicamente, l’obiettivo sarebbe quello di rinviare, a tempo indeterminato, le elezioni presidenziali, per mantenere al potere l’attuale presidente Joseph Kabila, ormai al termine del suo secondo e ultimo mandato presidenziale, secondo le disposizioni della Costituzione.

Priorità alle elezioni presidenziali e legislative rispetto alle locali

Considerato che, se dal 2012 in poi, non si è riusciti ad organizzare alcun tipo di elezioni, è logico pensare che sia materialmente impossibile organizzare le elezioni dirette dei consiglieri locali, dei deputati provinciali, dei deputati nazionali e del presidente della Repubblica e le elezioni indirette dei sindaci, dei governatori delle province e dei senatori nazionali in solo poco più di un anno (da ottobre 2015 a novembre 2016).

In seguito a tale constatazione, pur riconoscendo che tutte le elezioni sono importanti, sono molti quelli che propongono di dare la priorità alle elezioni presidenziali e legislative del 2016, costituzionalmente vincolanti e rinviare, a dopo il 2016,  le elezioni locali, più complesse, finora meno preparate rispetto a tutte le altre elezioni e costituzionalmente meno impegnative.  In tal modo, si potrebbe disporre del tempo necessario per una loro migliore preparazione.

Per quanto riguarda le elezioni dei deputati provinciali, visto che l’operazione della presentazione delle candidature è già in corso e quasi terminata, sarebbe auspicabile che fossero mantenute per la data già prevista, il 25 ottobre 2015, poiché il loro svolgimento permetterebbe di procedere anche alle elezioni indirette dei senatori nazionali e dei governatori delle province, eletti nel 2006 e, quindi, fuori mandato.

Una tale decisione può essere presa immediatamente dalla Commissione elettorale, organo specificamente responsabile dell’organizzazione delle elezioni. Composta da delegati della maggioranza, dell’opposizione e della società civile, essa è rappresentativa di tutte le tendenze. Inoltre, per le varie questioni elettorali, essa può sempre consultare il comitato tripartito cui fanno parte alcuni suoi rappresentanti, insieme ad altri appartenenti sia alla maggioranza che all’opposizione. Spetta dunque alla Commissione elettorale di decidere con piena oggettività, autonomia e indipendenza, senza necessità di dovere ricorrere alla convocazione di un “dialogo nazionale” che rischierebbe di ritardare ulteriormente l’intero processo elettorale, a favore delle aspettative di qualche individuo.