Auguri di Pasqua da Bukavu

Carissimi Familiari ed Amici tutti,

eccoci di nuovo a Pasqua, ed eccomi… col ‘compitino’ degli auguri da compilare a tutti i costi! Non vorrei esser frainteso: non che mi dispiaccia mettermi in relazione con tutti voi, anzi!, e la caterva infinita di messaggi, documenti, commenti, … che non vi faccio certo mancare (magari fosse, direbbe qualcuno!) lo dimostrano abbondantemente. Il mio problema è il rischio cadere nella pura ritualità degli auguri “che si devono fare!”… quando la realtà che viviamo qui, nell’immenso Congo, ed in particolare qui nel suo Far Est, a tutt’oggi, è tutt’altro che ‘pasquale’!

Comincio comunque il compitino, a forza di volontà, per dirvi subito, a chi ne fosse interessato, che, anche se gli anni cominciano a farsi sentire sulla spalle e… sulle gambe, grazie a Dio, sto veramente bene, e che il lavoro non mi lascia certo spazio alla noia o a nostalgie!

Soprattutto mi impegna ora l’insegnamento nei diversi seminari e noviziati di Bukavu e dintorni, insieme a qualche momento forte di pastorale diretta, come la Messa domenicale oceanica dei ragazzi qui nella parrocchia dei Gesuiti, alla ‘periferia’ nord di Bukavu. Per loro, e quindi ‘per forza’ anche per me, ogni Eucarestia è proprio ‘una Pasqua’, o almeno… una domenica delle Palme!

(Anche domenica scorsa ho dovuto soffocare varie volte la commozione contemplando lo sventolio immenso e gioioso, a ritmo del canto, delle centinaia di ragazzi in festa, ma ‘composti’ e tutti ‘compresi’, m’è sembrato, dal senso evangelico del gesto! Io sono sicuro che Gesù a Gerusalemme non ha avuto un’accoglienza più festosa e sincera! Se non ci credete, … venite e vedete!).

Sul piano sociale, politico, economico e… militare, invece, siamo ancora immersi, come dicevo, in un oscuro, doloroso e tenebroso, interminabile, Venerdì Santo! Dopo le elezioni presidenziali e politiche del 28 novembre 2011, da molti gli osservatori nazionali e internazionali (compresa la conferenza nazionale dei Vescovi congolesi) dichiarate “per nulla credibili”, a seguito di enormi manipolazioni e truffe elettorali e negli scrutini, il Congo sembra ora, da più di 4 mesi, come un enorme pachiderma ferito a morte, steso immobile nel fango, che non riesce più, non dico a rialzarsi, ma neanche ad aprire gli occhi e a muoversi un pò …

Accontentatevi per ora dell’immagine, perché mi è difficile spiegarvi di più ora nei dettagli. Anche perché così, vi ho già detto tutto l’essenziale, ed ho già finito… anche il mio difficile compitino!

Devo solo aggiungere che se qualcuno di voi, in giro per il mondo, vede già spuntare le prime luci di pasqua, lo gridi a squarciagola anche verso di noi, per favore! Perché anche noi qui l’aspettiamo con ansia, finalmente, la Pasqua! E ci crediamo davvero, perché se Dio è padre, e ha ascoltato il grido di Gesù sulla Croce, mica ci lascerà per sempre anche noi inchiodati lassù, no?! Allora, buona festa di una Pasqua di luce e di gioia profonda a tutti,… da noi tutti che siamo ancora sul versante oscuro del Golgota!

Ma non disperiamo, anzi ci speriamo, con tutte le nostre forze,… grazie anche al vostro sostegno fraterno e solidale, nella fede nel Cristo, che è morto e risorto per aprire uno squarcio di futuro, di vita e di libertà nel muro freddo e minaccioso del Male e della Morte, che continuano a trionfare ancora oggi, purtroppo, anche qui da noi, nell’oppressione dell’uomo sull’uomo. Ma non sarà per sempre, Parola di Dio, a Pasqua!!

 

Da Bukavu, dunque, cordialissimi auguri a tutti e a ciascuno,

Antonio Trettel sx