DOVE PORTATE IL KIVU? DITECI LA VERITÀ, PER FAVORE

Un cittadino congolese reitera la sua denuncia rispetto a ciò che vede realizzarsi all’est della Repubblica Democratica del Congo e interpella le autorità.

1. L’OCCUPAZIONE DEL KIVU DA PARTE DEL RUANDA E’ INFINE EFFETTIVA

A parecchie riprese, in questi anni, ho denunciato il processo di destabilizzazione in corso nell’est della Repubblica Democratica del Congo, in particolare nel Kivu, a vantaggio del Ruanda e delle grandi potenze che lo sostengono e a costo di immense sofferenze della popolazione congolese.

Ecco un richiamo dei documenti:

– “Ciò che non si dice sul Kivu”, 29 marzo 2009,
– “I Kivu strangolati in un Congo fagocitato”, aprile 2009,
– “Quell’atroce ‘conquista’ del Kivu che non finisce mai”, 27 ottobre 2009,
– “Kivu: la cima dell’iceberg comincia ad emergere”, 18 dicembre 2009,
– “Le elezioni in R.D.C sempre più intrappolate e ipotetiche”, 13 novembre 2010,
– “ONG internazionali e Agenzie delle Nazioni Unite viste dal Kivu”, dicembre 2010.

Oggi, gli avvenimenti mi danno ragione.

A) Sul piano militare.

Nel Sud-Kivu, tutto il comando militare è tra le mani dei Tutsi e la maggior parte delle truppe sono di origine ruandese. Che si tratti del Generale Pacifique Masunzu, comandante della 10 Regione militare, di suo fratello Michel Rukunda Makanika o di quell’altro esercito in un esercito, chiamato dapprima “Umoja wetu”, poi “Kimya” e ora “Amani leo”. Quale legge decreta che i soldati di altre tribù congolesi non possono né assumere il comando, né essere dispiegati nel Kivu?

Questi soldati ruandesi che indossano l’uniforme delle FARDC sono dispiegati in tutta la foresta, in ogni villaggio e città del Sud-Kivu. Che cosa vengono a fare, in migliaia, a Bukavu, precisamente nel quartiere Nguba? C’è o ci sarà ancora guerra a Bukavu? Si dicono congolese degli Altopiani, ma sono sostenuti dal Ruanda. Tra di loro ci sono anche quelli che hanno funestato Bukavu nel 2004 e delle truppe arrivate recentemente dal Ruanda, approfittando dell’inesistenza di documenti di identità in Congo.
Eccellenze, Onorabili, Diteci la verità, per favore.

B) Sul piano economico.

Dall’aggressione del Kivu da parte del Ruanda nel 1996, è questo paese che controlla l’economia del Kivu. Sono dei Ruandesi che sfruttano e commercializzano per conto del loro paese tutti i minerali e il legname del Kivu e ciò a costo del sangue di milioni di Congolesi.

Esasperati da questi crimini, gli U.S.A. hanno adottato, nel luglio 2010, la legge “Dodds-Frank” che obbliga le imprese americane che dipendono dalla “Securities and Exchange Commission”, di presentare un rapporto quando utilizzano dei minerali provenienti dalla R.D.Congo o dai Paesi vicini, dimostrando che non provengono da una zona di conflitto. Questa legge dà come ultimatum la scadenza dell’1 Aprile 2011.

Durante questo tempo, l’organizzazione dei principali produttori e fonderie dello stagno, “ITRI” (Internazional Tin Research Institute) aveva già messo in atto il progetto di tracciabilità di questi minerali, sia per la R.D.Congo come per il Ruanda.

Nel mese di settembre 2010, il Presidente Joseph KABILA ha vietato l’estrazione dei minerali nei due Kivu e nel Maniema. Il motivo ufficiale era quello di interrompere il finanziamento dei gruppi armati, nazionali e stranieri, che sfruttano le miniere.

In realtà, i soldati ruandesi, camuffati nella divisa FARDC “, hanno continuato e continuano a sfruttare e a mandare in Ruanda i minerali del Kivu. La prova è quell’aereo immatricolato negli U.S.A. sotto il numero N886 DT che aveva a bordo quattro membri di equipaggio (tre Americani e un Nigeriano) e quattro passeggeri: due Nigeriani, un Americano e un Francese. L’aereo trasportava 6,5 milioni di dollari americani che hanno scambiato contro 310 kg d’oro procurati dal Generale Bosco Ntaganda, Tutsi protetto dal Presidente Kabila e tuttavia sotto mandato di arresto della Corte Penale Internazionale (CPI).

Durante il periodo di sospensione dell’estrazione dei minerali, l’ITRI si è trovata nell’impossibilità di continuare a sviluppare un sistema di tracciabilità e di informazione sulla provenienza dei minerali stessi.

“Quando si stava cominciando ad applicare la procedura di tracciabilità, è stata decisa la sospensione dell’attività mineraria artigianale e tutto il lavoro è stato bloccato”, ha dichiarato a “Mining Weekly Online” KAY NIMMO, Direttrice del dipartimento dello sviluppo duraturo e delle questioni regolamentari di ITRI. “Stavamo già fissando un preciso calendario, affinché nessun minerale non soggetto alla tracciabilità potesse essere accettato sui mercati dopo il 1 aprile 2011. Ogni ritardo non fa che peggiorare la situazione e i quattro o cinque mesi di ritardo hanno ora reso la situazione critica”, ha aggiunto.

Durante tutto questo tempo di interdizione di estrazione dei minerali nel Kivu, la procedura di tracciabilità è stata applicata in Ruanda. Il Governo congolese ha abrogatola sospensione il 10 marzo 2011, a soli 21 giorni dalla scadenza del 1° Aprile 2011 prevista dalla legge Dodds-Frank.

Tenuto conto di tutto ciò che precede, possiamo dire che la sospensione dell’estrazione dei minerali nel Kivu non ha fatto che autorizzare e proteggere il monopolio ruandese sull’estrazione e la commercializzazione dei minerali del Kivu.
Eccellenze, Onorabili, diteci la verità, per favore.

C) Sul piano politico.

Dal 1996 a tutt’oggi, il Ruanda occupa politicamente il Kivu, successivamente tramite l’AFDL, il RCD, il CNDP e le FRF. Oggi tutti questi movimenti politico-militari hanno aderito all’Alleanza della Maggioranza Presidenziale, AMP in sigla, guidata dal Presidente KABILA.

È in seno a questa alleanza che si trovano i criminali responsabili di molti massacri, stupri, saccheggi, incendi di villaggi. Innumerevoli sono i crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi contro la popolazione del Kivu dal 1996 fino ad oggi. Secondo fonti affidabili, nel Kivu, per essere nominati dall’AMP ad un posto di responsabilità pubblica è richiesto il parere favorevole del Presidente ruandese Paul KAGAME .
Eccellenze, Onorabili, diteci la verità, per favore.

 2. MISSIONE DI STABILIZZAZIONE DEL CONGO “MONUSCO”

La Missione delle Nazione-Unite per il Congo “MONUC”, operativa in R.D.Congo dal 1999, ha cambiato denominazione nel 2010, diventando Missione di stabilizzazione del Congo, “MONUSCO” in sigla. Questa missione, che ha accompagnato tutte le tappe di occupazione del Kivu da parte del Ruanda, sembra abbia ora deciso di stabilizzare tale occupazione e forse, domani, il distacco del Kivu dalla R.D.Congo. La popolazione non saprebbe spiegarsi diversamente il fatto che questa missione sia in Kivu, veda tutto ciò che vede la popolazione e taccia.
Eccellenze, Onorabili, diteci la verità, per favore.

Bukavu, 22 marzo 2011. Néhémie BAHIZIRE