Dalla scorciatoia della suddivisione del potere alla volontà politica di organizzare le elezioni

Editoriale Congo Attualità n. 307– a cura della Rete Pace per il Congo

 

Un ennesimo dialogo per la suddivisione del potere?

L’11 gennaio, al centro interdiocesano di Kinshasa, sono iniziati i lavori sull’annesso relativo alle modalità di attuazione dell’accordo del 31 dicembre. Diversi sono ancora i punti di divergenza tra le varie parti, soprattutto sulla ripartizione delle responsabilità (posti ministeriali) nel prossimo governo, sulla procedura di designazione del Primo Ministro e sulla composizione del Consiglio Nazionale di Monitoraggio dell’Accordo.

Per quanto riguarda la ripartizione dei posti ministeriali nel prossimo governo, il Raggruppamento dell’Opposizione (RASSOP) ritiene che essa dovrebbe essere fatta, in forma paritaria (50% e 50%) tra i firmatari e i non firmatari dell’accordo del 18 ottobre, tenendo conto dell’attuale configurazione bipolare delle forze politiche e sociali. Secondo la Maggioranza Presidenziale (MP), invece, l’assegnazione dei posti ministeriali dovrebbe essere fatta sulla base della configurazione delle tre principali componenti (Maggioranza, Raggruppamento dell’Opposizione e società civile). Sulla designazione del Primo Ministro, la MP chiede al RASSOP di designare cinque candidati, affinché il presidente Kabila possa nominarne uno come Primo Ministro. Ma il RASSOP ritiene che, secondo l’accordo del 31 ottobre, la scelta del Primo Ministro è di sua competenza e, quindi, intende proporre un solo candidato.

Circa la ripartizione dei posti nel Consiglio Nazionale di Monitoraggio dell’accordo del 31 dicembre, la MP accusa il RASSOP di voler accaparrarsi di 24 posti sui 28 disponibili. Da parte sua, il RASSOP ha rinunciato ad avere un posto di Vice Presidente, tra i 3 disponibili, ma esige il posto di relatore.

Solo l’organizzazione delle elezioni potrà risolvere definitivamente l’attuale crisi politica

Si ha la netta impressione che le discussioni siano incentrate sulla ripartizione delle poltrone tra le varie parti, soprattutto a livello del futuro Governo di unità nazionale, del Consiglio Nazionale di Monitoraggio dell’applicazione dell’accordo (CNSA), della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) e del Consiglio Superiore degli Audiovisivi e della Comunicazione (CSAC).

Le varie parti implicate possono ben dire che, se stanno discutendo di queste cose, è per assicurare una buona e rapida applicazione dell’accordo del 31 dicembre, ma il rischio è che esse trascurino ciò che è la cosa più importante, cioè l’organizzazione delle elezioni presidenziali, legislative nazionali e legislative provinciali il prima possibile.

Solo l’organizzazione delle elezioni potrà risolvere, in maniera definitiva, l’attuale crisi politica nata, appunto, dalla mancata organizzazione delle elezioni presidenziali e legislative nel mese di novembre 2016. L’accordo del 31 dicembre ha un senso solo nella prospettiva dell’organizzazione delle elezioni. In caso contrario, rischia di diventare un accordo su una dannosa spartizione di posti e di ruoli che permetterebbe alla Maggioranza Presidenziale (MP) e al Raggruppamento dell’Opposizione (RASSOP) di rimanere al potere secondo la logica dei loro rispettivi interessi. Risulta quindi perfettamente inutile prolungare eccessivamente le discussioni sulla designazione e nomina di un Primo Ministro e sulla composizione di un Governo di Unità nazionale che, secondo lo stesso accordo del 31 dicembre, dovrebbero essere sostituiti entro dodici mesi o poco più.

Le sfide che ancora attendono una risposta

È pertanto necessario concludere rapidamente le discussioni sulle cosiddette modalità di applicazione dell’accordo, affinché il prossimo Governo e la Commissione elettorale possano, secondo le loro rispettive responsabilità e con massima urgenza, affrontare le seguenti questioni relative all’organizzazione delle elezioni:

– il finanziamento dell’intero processo elettorale,

– la finalizzazione dell’operazione di registrazione degli elettori,

– il calendario elettorale (le date relative alla convocazione delle elezioni, alla registrazione dei candidati, al periodo di campagna elettorale, al giorno preciso delle elezioni, alla proclamazione dei risultati e, finalmente, al giorno dell’insediamento del nuovo Presidente della Repubblica e delle nuove Istituzioni [Assemblea Nazionale, Senato, Governo Centrale, Assemblee Provinciali e Governatori delle Province]),

– la logistica del processo elettorale (ordinazione, ricezione, distribuzione e raccolta del materiale elettorale sensibile [urne, schede di voto e fogli per i vari tipi di verbali]),

– la messa in sicurezza della popolazione e del processo elettorale, in una situazione d’insicurezza provocata dalla presenza di gruppi armati, nazionali e stranieri, ancora attivi.